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SOLTANTO I MORTI ...

Gennaro Ragapiedi di San Marco Argentano

VEDRANNO LA FINE DI QUESTA GUERRA


"Soltanto i morti vedranno la fine di questa guerra..." Era una delle tanti frasi dette dai soldati in trincea, stanchi, sfiduciati, con molte paure e poche speranze.
Un destino comune per milioni di ragazzi, la trincea come luogo di sopravvivenza, al di là il fuoco nemico, il filo spinato e le mitragliatrici che mietevano giovani vite.
La guerra chiedeva un tributo altissimo: la macchina della morte non si fermava, sempre nuova carne da cannone, generazioni completamente annientate. Forse fu proprio quella specie di "attesa" di una morte annunciata, che fece cambiare il destino del nostro concittadino Gennaro Ragapiedi.

Gennaro era nato a San Marco Argentano il 12 gennaio 1896, di professione vetturino, sapeva leggere e scrivere. Chiamato alle armi venne prima arruolato negli Esploratori, ma la sua indole coraggiosa e indomita fecero sì che dopo poco tempo si arruolò negli Arditi; vitto e paga migliore, niente più vita di trincea, assalti all'arma bianca e bombe a mano, gli Arditi erano diventati ben presto il terrore dei nemici.
Gennaro lì si trovava sicuramente più a suo agio. Fu promosso caporale e subito dopo caporalmaggiore, nel 29° reparto d'assalto "Fiamme verdi".
Erano gli ultimi mesi di guerra, non era facile sopravvivere tra gli Arditi, il numero dei morti era elevatissimo, Gennaro, però, superò indenne ogni assalto, ma il destino fu beffardo: esattamente come oggi, sabato 2 novembre 1918, durante l'ennesimo assalto, Gennaro lasciava il mondo dei vivi e cadeva eroicamente a ventidue anni a Serravalle, una frazione di Ala in provincia di Trento.
Due giorni dopo la guerra sarebbe finita, ma il caporalmaggiore Ragapiedi non potè festeggiare la libertà e la fine del conflitto.

Ho effettuato delle ricerche in merito e, benché il suo foglio matricolare non indichi il luogo di sepoltura, ho dedotto che con tutta probabilità le sue spoglie si trovano tra gli Ignoti del Sacrario di Castel Dante a Rovereto.

Losanna, 2 novembre 2024

Giancarlo Chianelli


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