COME NASCE UNA STORIA ...
Oggi vi spiegherò come nascono le mie storie.
Prenderò lo spunto da una nascita documentata negli atti dell'archivio anagrafico e, proprio per dimostrarvi come bastino pochi dati per ... imbastire una storia, prenderò un cognome del tutto sconosciuto: Algaria. Se andate a spulciare tra le genealogie sammarchesi, pubblicate nelle pagine dei cognomi dell'Ottocento dietro l'Angolo, vi troverete una famigliola composta da padre, madre e due figli. Tutto qui. L'atto di nascita in questione è quello di Francesca Clotilde Cesira Algaria, nata il quattordici marzo milleottocentonovanta alle ore otto e dieci alla via San Francesco. I suoi genitori sono Gaetano Algaria, pretore, e Rosina Placco, gentildonna. Tra le annotazioni trovo scritto che la dichiarazione della nascita fu fatta quattro giorni più tardi, nella mattinata del diciotto, a causa della temperatura troppo rigida di quei giorni. Questo è il dato di partenza, ma ampliando un po' la ricerca scopro che la stessa coppia ebbe un figlio due anni dopo, esattamente il diciannove aprile milleottocentonovantadue. Questa volta le nascita avvenne nella tarda serata, alle ore venti e trenta. La casa di abitazione è la stessa, in via San Francesco, l'attuale via Vittorio Emanuele III, senza indicazione di numero civico; immutati professione del padre e stato sociale della madre: pretore e nobildonna, e a margine dell'atto un'annotazione a matita: emigrato. Credo che finora abbiamo gli elementi essenziali per definire una piccola storia familiare. Potremmo consultare i registri di matrimonio e di morte per vedere se la coppia si sposò a San Marco o se alcuno di loro o dei figli morì nel nostro Comune, oppure se altre persone con lo stesso cognome dei genitori, Algaria e Placco, furono registrate a San Marco. Nel nostro caso non ho trovato nessun'altra registrazione al di fuori delle due sopradette nascite. Per chi non lo sapesse esistono altre fonti documentali, come l'archivio diocesano, dove possiamo trovare gli atti di battesimo con i relativi padrini, cosa di non poco conto per stabilire i legami sociali di questa famiglia con altre presenti a San Marco e, considerato che il padre dei nati era un pretore, potremmo consultare anche l'archivio della ex pretura del mandamento, un tempo con sede a San Marco Argentano, oggi probabilmente trasferito presso l'archivio del tribunale di Cosenza. Io ebbi la fortuna di consultare gli archivi pretorili quando ancora la sede giudiziaria non era stata soppressa e i registri giacevano ammonticchiati alla rinfusa in un piccolo locale senz'aria. Da quell'archivio avevo ricavato i dati essenziali di alcuni processi dell'Ottocento (tutti reati per così dire minori) riguardanti nostri concittadini o altri individui dei paesi facenti parte del mandamento. Tra quelli che maggiormente attirarono la mia attenzione, ne trascrissi una ventina riportanti il nome del pretore Gaetano Algaria, tutti registrati nella prima metà dell'anno milleottocentottantanove e altri quaranta circa, sempre dello stesso anno, di cui non riportai il nome di alcun giudice. In sostanza avevo a mia disposizione alcuni dati riguardanti il pretore e la sua famiglia e i casi da lui trattati, questi ultimi contenenti interessanti informazioni sulla vita del tempo, sui reati commessi e sulle pene comminate, ma soprattutto sulle persone e relativi ceti sociali, su cui il pretore aveva esercitato il suo potere di magistrato e di funzionario dello stato sovrano. Solo per fare un esempio, analizzando i nomi delle persone condannate e di quelle assolte o di quelle che avevano ottenuto giustizia, potrei creare capannelli di persone mentre ne parlano bene o ne parlano male, e sapendo, come so, quale mestiere o professione esse esercitavano, potrei immaginare le forme e i modi con cui veniva guardato, riverito o all'opposto disprezzato. Arrivati a questo punto, non mi resta che raccontarvi la storia di don Gaetano Algaria ... (leggi la storia) San Marco Argentano 28 dicembre 2020 Paolo Chiaselotti |
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