In S. Marco Argentano (Cosenza) (ove il padre in quell'epoca comandava la tenenza dei Carabinieri Reali) da Cirielli Giuseppe e da Mascitelli Olimpia, il 15 luglio 1894 nasceva un bambino a cui si diedero i nomi di Vincenzo e Carmelo, quest'ultimo pel Santo che ricorreva in tal giorno. Il ragazzo, che crebbe sano e robusto ed era d'indole docile e d'intelligenza molto svegliata, frequentò dapprima le scuole elementari, riportando diploma di maturità con punti lusinghieri; poscia fece studi tecnici ed in ultimo camerali. Egli, che aveva dato evidenti segni di passione per la milizia, non si volle ostacolargliene l'inclinazione ed infatti in febbraio 1914 si arruolò volontario nel plotone Allievi Sergenti del 9° Reggimento Fanteria (Brigata Regina) con sede in Bari e sui primi del 1915 promosso Sergente, fu destinato al 61 Reggimento Fanteria (Brigata Sicilia) con sede a Parma. Da quivi il suo Reggimento, si era nel marzo, fece costantemente servizio di esplorazione e di ricognizione lungo la frontiera che separa la provincia di Brescia da Val Giudicarie (Trentino) ed il 24 maggio dell'anno, scoppiata la guerra contro l'Austria il 61° Fanteria fu uno dei primi Reggimenti italiani, con una serie indeterminata di attacchi gloriosi, che si portò sino a Staro, e, più tardi, si spinse ancora oltre nel Trentino. In questo punto il Sergente Cirielli fece, al fronte, il corso Allievi Ufficiali ed in ottobre 1915 promosso Aspirante ed un mese dopo Sottotenente, ed il suo Reggimento, prese parte all'attacco ed alla conquista della minutissima posizione di Cima Palone dove detto Reggimento fu decimato di oltre il 20% ed il Sottotenente Cirielli mentre si doveva dare l'assalto alle trincee nemiche, accortosi che i reticolati non erano stati completamente distrutti dalla nostra Artiglieria, accompagnato da un soldato zappatore, uscito fuori la linea di combattimento, con pinze, si diede febbrilmente a tagliarli, fatto segno a continue scariche di fucileria nemica fino a quando colpito dai gassi asfissianti sprigionatisi da una granata scoppiata a lui vicino, privo di sensi, cadde sui reticolati stessi, che per esser spinosi, negli ultimi sforzi vanamente fatti per rialzarsi, gli ridussero a brandelli tutti gli abiti, non esclusi le mutande e la camicia che indossava con evidenti graffiature in tutte le parti del corpo e quando l'indomani incominciò a rinvenire, si accorse trovarsi in un prossimo Ospedaletto da Campo, ove, per la guarigione, fu trattenuto una decina di giorni. A premiare tanto eroico slancio il suo comandante di Compagnia (11^) lo propose per una onoreficenza al valore, proposta che fu benevolmente accolta dal Comandante di Battaglione (3°); ma il Comandante di Reggimento per quanto avesse riconosciuto encomiabile il sacrificio generoso del S.Tenente Cirielli, non trovò di appoggiare la proposta stessa, dicendo che tale azione entrava nell'ambito di quelle che tutti i militari sono chiamati dal dovere a compiere. In maggio 1916 detto Reggimento da Val Giudicarie fu trasferito in Vallarsa, sempre nel Trentino, ed il 3° Battaglione, a cui apparteneva il S.Tenente Cirielli, fu mandato ad occupare Malga Zugna e di quivi il Battaglione stesso, verso la mezzanotte del 30 giugno mossosi per impossessarsi del forte presidio nemico di Zugna Torta, sotto i reticolati di questo, verso le 3 ant. del successivo 1° luglio, colpito alla testa ed al petto da una grossa scheggia di granata nemica, faceva generoso olocausto della sua giovanissima esistenza sull'altare della Patria.
N.B. Molti periodici del Regno pubblicarono lusinghieri avvisi necrologici del S.Tenente
Cirielli, ma essendo trascorsi tre anni, non è più facile averne ed
inoltre particolareggiata relazione, richiesta, è stata spedita al Museo
storico provinciale di Bari; relazione corredata da fotografie, da Giornali, che
si occuparono del defunto, nonché da una lettera originale da lui diretta al padre
sottoscritto, nella quale, piuttosto diffusamente descriveva la battaglia svoltasi
per la presa di Cima Palone: lettera questa che si teneva tanto cara dalla famiglia
e che malgrado ogni promessa non è stata più restituita.
Devotissimo Giuseppe Cirielli Nota: La lettera, il cui originale è stato tratto da un sito contenente documenti della I guerra mondiale, fu scritta di proprio pugno dal padre Giuseppe Cirielli, comandante la compagnia dei reali carabinieri. Ringraziamo il dott. Giancarlo Cirielli per averci inviato la storia e tutti i riferimenti utili. Il nome dell'eroico ufficiale compare nel monumento ai caduti di San Marco Argentano. Per maggiori dettagli si veda la pagina sulla famiglia Cirielli a San Marco Argentano. Ringraziamo anche il signor Giancarlo Chianelli, appassionato di storia, che ci ha inviato un'ulteriore informazione sul nostro eroico ufficiale: La salma del sottotenente Vincenzo Cirietti venne sepolta nel cimitero 'S. Giovanna d'Arco', tomba 28/4, situata sul monte Zugna. Dopo il conflitto essa è stata traslata nell'ossario di Castel Dante, presso Rovereto, col nominativo errato di Cirietti Vincenzo, loculo 1387 |
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