LA TERRA DEI PADRI.
Da molti anni il prof. Tullio Romita, docente presso l'Università della Calabria
e coordinatore del corso di laurea in scienze turistiche si occupa di un particolare
aspetto del turismo, quello riguardante le famiglie emigrate. Le ricerche e le pubblicazioni
sono all'origine di un fenomeno che è stato chiamato il "turismo delle radici"
e che solo da pochi anni è entrato a far parte degli obiettivi nazionali del Ministero
degli esteri, precisamente dal 2018, con il primo incontro tra ente del turismo e associazioni
di Italiani all'estero. Oggi i progetti che tendono a favorire questa forma di turismo
possono accedere ai finanziamenti del PNRR.
Alcuni giorni addietro nella sala consiliare del Comune di San Marco Argentano si è
tenuta una riunione con la presenza di un "ambasciatore" di un progetto regionale
che prende il nome "La terra dei padri", il dott. Giuseppe Gramigna. Dalla locandina
che annunciava l'evento il lettore può trarre le informazioni in merito.
L'incontro, preceduto da una visita del prof. Gramigna ai luoghi e monumenti di maggior
interesse, è stato voluto dal dott. Francesco Sandonato D'Addino, rappresentante di
Casa Calabria International, un'associazione che opera nel settore turistico in
rapporto con le famiglie di emigrati calabresi.
Perchè oggi ho voluto trattare questo argomento che esula dalle memorie
storiche di persone, eventi e dialetto strettamente legati alla nostra città,
che periodicamente pubblico in queste pagine? Perchè l'argomento, pur riguardante
il presente e ancor più il futuro, è importante sotto vari aspetti
sociali, culturali ed economici, ma soprattutto perchè esso è legato al
passato, ovvero alla storia individuale e collettiva di cui tutti noi siamo portatori.
Voglio entrare subito in argomento, a modo mio, ovvero senza preoccuparmi di anticipare
il fine delle mie riflessioni e parto da un'immagine, per me familiare
ma molto lontana nel tempo, di chi scendendo dalla "corriera" e posando la
valigia a terra, si guarda intorno in attesa che qualcuno lo riconosca o gli si
avvicini. Ai tempi del ricordo di questa immagine non c'erano panchine in piazza, ma c'erano
tante persone, adulti, ragazzi e bambini che osservavano in silenzio e incuriositi quel signore
con la valigia.
Non importa sapere oggi chi fosse, visto che non esiste più e non esistono neppure i
testimoni del tempo, ma forse è importante sapere che tutti si interrogavano su
chi fosse e se in qualche modo avesse legami con San Marco.
Bene, lasciamo da parte questa scena e ritorniamo al turismo di oggi. Che differenza c'è
tra chi arriva per la prima volta in un paese come turista e chi vi fa ritorno dopo anni di
assenza o addirittura giungendovi per la prima volta ma sapendo di trovarsi nella terra
di origine dei propri genitori?
Se voi foste interessati all'accoglienza dei visitatori fareste diffenza tra l'uno e l'altro?
oppure li trattereste entrambi allo stesso modo guidandoli per strade e monumenti del luogo,
parlando del Guiscardo, della torre e della presenza di San Francesco di Paola in gioventù?
Ora, per quanto a me faccia piacere e ne vada anche orgoglioso, l'idea che quel
turista che ha posato la valigia, guardandosi intorno, chieda dove abiti un tal Paolo Chiaselotti,
in grado di dargli notizie sul paese dei suoi genitori e sulla loro vita, mi ricorda una
scena da film piuttosto che una comunità in grado di accogliere in maniera adeguata
un turista.
E qual è la maniera adeguata? Saper dare risposte alle sue domande: perchè i miei
sono emigrati? dove abitavano? ci sono ancora parenti? dov'è la scuola che frequentarono?
esistono tracce della loro presenza? Ci sono persone che ancora li ricordano? Se a queste
domande ci ostiniamo a voler raccontare la storia del Guiscardo significa che la terra dei padri
non avrà lasciato nessuna particolare emozione su quel turista alla ricerca di una sua
storia.
È indispensabile una buona formazione dei soggetti preposti all'accoglienza, non solamente
guide o accompagnatori, ma anche ristoratori, albergatori in grado di utilizzare le giuste risorse
o sapere esattamente quali sono i canali di informazione e a chi rivolgersi.
Le risposte da sole potrebbero non bastare, è importante saper sollecitare le
curiosità.
L'aspetto più importante non è saper gestire le presenze, ma avere le presenze
in maniera costante, programmata e significativa. Sapere che l'offerta può beneficiare di
incentivi economici non garantisce la crescita della domanda, ma al massimo può soddisfarla
in termini più adeguati. La domanda di un turismo di ritorno o delle radici può
essere spontanea o indotta. Sollecitare questa domanda e possibile? e come?
Aumentando il numero delle persone che hanno le loro radici. La soluzione, all'apparenza impossibile,
esiste nella misura in cui noi siamo in grado di raggiungere un numero sempre più elevato
di persone che sono alla ricerca di una propria storia, ripeto propria, e poiché ognuno di
noi non rinuncia ad essere se stesso, la cosa non dovrebbe essere molto difficile.
Basta un albero genealogico, un vecchio atto di nascita o l'ubicazione di una casa per dare
a questo particolare turista una risposta e per generare un costante o consistente numero di
visitatori? Non solo non basta, ma quelli citati possono essere solo alcuni aspetti, e non sempre
i più efficaci, di un progetto così ampio e coinvolgente.
C'è una cosa importantissima in cui credere fermamente e su cui puntare: le risorse
umane e professionali. Uniche, esclusive, capaci, fortemente motivate e già affermate sul
territorio. Non vado oltre perché non ho la presunzione di indicare le vie per ottenere
le migliori soluzioni al progetto, ma da vecchio docente so che ognuno di noi, in un progetto
comune e condiviso, sa fare benissimo la propria parte.
E so anche che chi si sente realmente motivato, o mentre sta leggendo questa pagina, o
indipendentemente da questo mio scritto esortativo, ha già una sua idea da
esporre agli altri. Chi ha il compito politico di mettere in moto questo processo tenga
conto che San Marco Argentano ha dei
punti di eccellenza davvero unici, esclusivi,
perfettamente in grado di muovere la domanda e far diventare la nostra città capofila di
questo ambizioso progetto.
San Marco Argentano, 20/11/2022
Paolo Chiaselotti