PISANI. Il cognome di cui parlerò oggi rientra tra quelli cosiddetti etnici, cioè derivanti dall'area geografica di origine degli antenati, in questo caso persone nate o provenienti dalla città di Pisa. Questo genere di cognomi si presenta in due forme: una derivata direttamente dal nome del luogo geografico, tipo Palermo, Reggio, Napoli ecc., l'altra dal nome degli abitanti del luogo, come nel caso Pisani, o per ampliare gli esempi: Genovese, Maltese, Cosentino e via proseguendo. La forma al plurale indica che nel corso degli anni si sono sviluppati gruppi familiari che hanno assunto una propria individualità nel contesto sociale in cui operavano. Al posto, quindi, dell'originario Pisano, si svilupparono vari e diversi Pisani, distinti o dal nome del luogo in cui abitavano, o da un soprannome, o dal nome o cognome di un familiare. Talvolta per distinguere questo o quel ceppo si faceva riferimento ad un particolare, come una pianta vicino la casa, un arco sulla porta d'ingresso o ad un aspetto fisico. Ebbene tutte queste possibili varianti non hanno riguardato il cognome Pisani a San Marco, perchè nel corso di un secolo (l'Ottocento) i discendenti, pur numerosi e ognuno con una propria famiglia, erano ancora riconosciuti come appartenenti ad un comune ceppo originario, forse anche per una presenza in loco databile fin dal Seicento. Come sempre l'occasione per parlare di questo cognome ci è data dalla ricorrenza di un evento riguardante un membro di questo ceppo. Duecento anni fa come oggi nacque Michele, figlio di Francesco Pisani e di Maria Maddalena Vilardi. Dall'atto di nascita i genitori risultano residenti in uno dei quartieri storici di San Marco Argentano, il Crité, che si estendeva da sotto la piazza di sopra fino a Capo di Rose, corrispondente all'attuale via Vincenzo Iulia e zone adiacenti. Il padre era falegname, la madre è indicata con l'appellativo generico di "civile", che allora era attribuito a chi godeva di un certo benessere economico; le altre erano filatrici o braccianti. Il termine casalinga non era usato. La nascita di Michele ci serve come introduzione alla storia di questo cognome, la cui presenza a San Marco data da oltre due secoli prima. È registrato, infatti, in due documenti, uno di fine Cinquecento un altro degli inizi del Seicento. Nel primo, il registro della Congregazione dell'Immacolata, conservato dagli eredi Selvaggi, compare più volte il nome del canonico Fulvio Pisano, presente anche come padrino in un atto di battesimo del 1583, nell'altro, la cosiddetta Platea delle Monache di Santa Chiara, sono presenti due individui con tale cognome: Pompeo Pisano, erede di un terreno in località Sant'Antonio Abate, e un tal Giovanni Leonardo Pisano proprietario di un orto nel luogo allora detto Puzzillo, oggi via Tarrutenio. Pur essendo la presenza del cognome a San Marco di molto anteriore rispetto alle documentazioni di inizi Ottocento, ovvero lo Status Animarum compilato dall'autorità religiosa nel 1804 e le registrazioni civili a datare dal 1809 con il regno napoleonico di Gioacchino Murat, tuttavia sono queste ultime le sole che ci consentono di stabilire una discendenza sicura attraverso l'incrocio dei dati riguardanti nascite, morti e matrimoni. Ed è proprio da un atto di morte che nasce il primo dubbio su una possibile relazione parentale dei primi Pisano registrati a San Marco nel 1812 con i nominativi documentati nei secoli anzidetti. Vediamo perché. Verifichiamo, intanto, se i genitori di due nati, entrambi registrati nel 1812 con cognome Pisano, uno Francesco, falegname, e l'altro Arcangelo, massaro, fossero tra loro parenti. Il primo risulta domiciliato nel quartiere San Giuseppe, oggi inesistente, ma un tempo sottostante Santa Maria, l'altro nel quartiere Santa Maria. Sappiamo i loro nomi e quelli delle rispettive mogli, ma essendosi sposati anteriormente al 1811, anno del primo registro dei matrimoni, non sappiamo se essi fossero parenti. Fortunatamente negli atti del loro decesso compaiono i nomi dei rispettivi genitori che risultano per entrambi Vincenzo e Innocenza Scarpello/i: Francesco e Arcangelo erano, dunque, fratelli. Dai registri di matrimonio scopriamo che Vincenzo e Innocenza avevano altri due figli: Raffaello e Domenico, sposatisi rispettivamente con Maria Francesca Vilardo nel 1815 e con Maria Gaetana Corrado nel 1827, già vedovo di Maria Rosa Pagano. A questo punto abbiamo la certezza che i capostipiti dell'albero Pisani sono i predetti Vincenzo e Innocenza, genitori di Arcangelo, Francesco, Raffaello e Domenico. Proprio grazie alla completezza delle informazioni che si possono ricavare dai registri anagrafici e dello stato civile, diversamente dagli atti parrocchiali, siamo in grado di scoprire qualche dato che può aiutarci a stabilire le origini geografiche. In un atto di morte del 1813, riguardante una donna nubile di ottant'anni nativa di Serra San Bruno, figlia di Teresa Pisano, il dichiarante è il nipote della defunta. Si tratta del sopracitato Francesco Pisano, falegname, all'epoca trentaseienne. Potremmo dedurre che i Pisani provenissero da quel centro, anche perchè questo cognome era presente a Serra San Bruno fin dal XVIII secolo con una serie di scalpellini e artigiani del marmo, come risulta dal sito www.artistipisani.it - I Pisani di San Marco sopracitati erano tutti falegnami -tranne Arcangelo che era massaro- cioè artigiani esperti in lavori di ebanisteria, che comprendeva intaglio, intarsio, tornitura e via dicendo. Insomma una o più botteghe artigiane non si impiantavano facilmente senza che ci fossero esperienze pregresse consolidate negli anni. Ritornando all'origine etnica, dobbiamo ritenere che chi portasse questo cognome potrebbe discendere addirittura dal famoso scultore del Duecento Nicola Pisano? Nessuno può dirlo, ma l'inverosimile parallelo può servire in questo caso a riflettere sulle origini geografiche dei nostri antenati. Nicola Pisano, a quanto pare non era affatto toscano, bensí meridionale! precisamente pugliese e il solo fatto di essersi spostato in quell'area così fiorente di artisti e di opere d'arte, gli valse quell'appellativo che poi divenne di fatto il cognome di famiglia. Se le cose stanno esattamente così, allora quel cognome, che per comodità definiamo etnico, ci dice soltanto che qualche nostro progenitore in un periodo a noi ignoto proveniva, non sappiamo se per nascita o per avventura, da fuori, era cioè un forestiero, salvo poi col passare degli anni a ritrovarsi più indigeno degli indigeni! Si veda anche genealogia Pisani Nella foto in alto da sinistra due discendenti Pisani: Giuseppe, il secondo, Raffaele, il quarto. San Marco Argentano, 17 giugno 2021 Paolo Chiaselotti |
LA STORIA LE STORIE
|
RACCONTA LA TUA STORIA
info@lastorialestorie.it
|