CATALANI L'occasione per parlare di questa illustre famiglia sammarchese ci viene offerta dalla ricorrenza della morte avvenuta duecento anni addietro, esattamente il 30 ottobre 1817, di Alessandro Catalano, celibe, morto all'età di quarant'anni nella propria abitazione alla strada Piazza. A dichiararne la morte fu un suo domestico, Raffaele De Cola. Nell'atto di morte, conservato nell'archivio dello stato civile del Comune e in quello di Stato di Cosenza, troviamo scritto che era figlio di Nicola e di Serafina Candela. Alla voce professione è indicata la condizione di "civile" che indicava la posizione sociale di persone che vivevano agiatamente per professione e/o proprietà possedute. Non abbiamo trovato documenti riguardanti i genitori, ma sappiamo che egli aveva un fratello maggiore di nome Felice, dottore in legge, sposato con una donna di Saracena, Maria Scolastica Forastieri. Per sapere di più sull'origine di questa famiglia ci viene in aiuto il catasto onciario del 1754, nel quale sono censiti un nucleo con cognome Catalani e due con cognome Catalani-Gonzaga. Il primo ha come capofamiglia un Alessandro Catalani di anni quaranta che vive nobilmente con un nipote, Niccolò, di anni sedici e una serva, in una casa di proprietà al quartiere Vaglio. Riteniamo che il citato Niccolò sia il padre dei predetti Felice ed Alessandro, ovverosia Nicola Catalani sposato con Serafina Candela. Gli altri due nuclei aventi cognome Catalano Gonzaga non hanno alcun componente che possa essere collegato con le persone citate. La famiglia Catalani si sviluppò attraverso Felice Catalani sposatosi con Maria Scolastica Forastieri di Saracena, figlia di Pietro Paolo Forastieri e di Filomena D'Atri. La prima dichiarazione di nascita da parte degli sposi risale al 1812, una bambina di nome Maria Giuseppa Serafina, ma il primo nato fu un maschio, Nicola, (come il nonno) che morì a soli tre anni. Il terzogenito Leone Catalani è la figura più ricorrente nella storia di questa famiglia, perché fu per molti anni decurione e consigliere, nonchè cassiere di enti di beneficenza. Un Filippo Catalani fu sacerdote, altri figli morirono in giovane età, l'ultimogenito Leopoldo nato nel 1822 e morto nel 1855, si sposò con Rosaria Sansosti, ma non ebbe discendenza in quanto gli unici due figli morirono entrambi a cinque mesi dalla nascita. Leone Catalani sposò una donna di Paola, Maria Luisa Romito di Samuele. La coppia ebbe sette figli, ma solo il primogenito Nicola, nato nel 1837, si sposò ed ebbe figli. La moglie era Rosina Mazzarone di Fiumefreddo che ebbe quattro figlie ed un unico maschio, Enrico Catalani, nato nel 1862. Enrico fu il primo ad accostare il cognome Catalani a quello di Gonzaga, fino ad allora mai usato da nessuno dei suoi antenati. Egli si sposò con Giulietta Trocini di Cosenza e proprio alla nascita del primogenito appose la firma: Catalani Gonzaga nobile Enrico di Nicola, mutata negli atti di nascita degli altri figli nella forma Enrico nobile Catalani Gonzaga. Alla morte della moglie si risposerà con Maria Amalia Virginia Barone di Bisignano (entrambi nella foto in alto). In tutti gli atti i componenti della famiglia e le rispettive mogli sono indicati con l'appellativo di signori e gentildonne, ma in nessun atto, neppure in quelli più antichi, vi è riferimento ad un titolo nobiliare a se stante o che faccia supporre un legame con la famiglia Gonzaga. Nell'archivio diocesano sono conservati alcuni atti di battesimo risalenti alla fine del Cinquecento e alla prima metà del Seicento, nei quali troviamo tre probabili riferimenti a questa famiglia:
San Marco Argentano, 30 ottobre 2017
Il quartiere Vaglio era solitamente riferito ad abitazioni prossime al palazzo
Amodei, fino al quartiere La Motta, mentre strada la Piazza era riferita all'attuale
via Roma.
Le foto di Enrico e della moglie Maria Amalia Virginia sono state cortesemente fornite dal dott. Alfonso Barone. |
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