CARNEVALE Iniziamo con Angela e Adriano una nuova serie di storie familiari, riguardanti la genealogia delle famiglie sanmarchesi. Angela e Adriano Carnevale (li abbiamo incontrati per caso), figli di Giacomino, hanno una bella e lunga storia di ascendenze, forse una delle più vaste al punto tale che molti tra coloro che portano questo cognome non sanno di avere un'origine comune e quindi di essere in qualche modo legati da vincoli di consanguineità. Non saprei dire se anche il sangue oltre la parentela finisca col ... diluirsi a seguito del passare degli anni e dei nuovi legami matrimoniali, comunque da un punto di vista scientifico credo che le informazioni genetiche che ognuno di noi si porta addosso metterebbero in serio imbarazzo ogni genealogista che pensa di aver scoperto chissà quali lontane parentele. I signori Carnevale mi perdoneranno se li ho fatti attendere con questo noioso preambolo, ma essendo i primi ad aprire la collana delle genealogie sanmarchesi, l'attesa era inevitabile; spero di ripagarli con notizie che credo ignorino del tutto. Cominciamo con il cognome che dobbiamo (o almeno a me fa piacere) riportare ad un etimo locale per condire di buon sale nostrano l'insipienza dei vocaboli d'importazione: Carnalivaru è la voce dialettale che ci porta immediatamente al significato originario di "levare la carne" indicativo del periodo cristiano quaresimale da noi tutti conosciuto. Il cognome, in Italia, è molto diffuso con una concentrazione maggiore in Lazio, Lombardia e Calabria, mentre la forma Carnovale, presente talvolta anche nei nostri registri, è frequente nel Reggino. A San Marco il cognome compare fin dal 1632 con un tal don Simone Carnevale, del quale se lo spazio ce lo consente parlemo in seguito. Vediamo invece di risalire in cima alla piramide umana alla cui base stanno Angela e Adriano. Sopra di loro c'è Giacomino, il padre, preceduto a sua volta da Salvatore il nonno, e questi da Arcangelo, il bisnonno, e ancora da Michele il trisavolo, per finire a Domenico, quadrisavolo. Siamo all'incirca nel 1760 e Domenico è in compagnia di Costanza Ferraro, circa della stessa età. Ebbene questi due signori se avessero la possibilità di osservare dall'alto i frutti della loro unione (non posso dirvi che non lo stiano facendo da Lassù e spero di accertarlo il più tardi possibile), potrebbero ammirare una folla di oltre centotrenta discendenti diretti aventi lo stesso cognome, senza contare le discendenze per linea femminile il cui cognome è sepolto da ortiche. Beh, certo che il cognome non è proprio quello più appropriato per questa genia infinita di individui: di carne a questo mondo non ne tolsero affatto semmai ce la misero! La prima ad essere registrata nell'appena nato stato civile fu Chiara Carnevale nel 1809, ma essa era l'ultima dei sei figli dei predetti Domenico e Costanza. I figli nati prima erano Giuseppe, Maria Rosaria, Angela, Francesco e Michele, tutti sopravvissuti alle vicissitudini del tempo (carestie, pestilenze e lupieddri vari) e tutti felicemente sposati. Io direi che potrebbe bastare. Ah, un'ultima informazione. Dove si consumò tanto amore? Non sappiamo se consumare sia la parola idonea, certo è che si protrasse nell'ariosa Santopoli, luogo ameno e antico, i cui frutti un vescovo volle che formassero la dote annua di tre fanciulle meno fortunate, perchè anch'esse potessero provare le gioie dell'amore coniugale. Prima di chiudere questa pagina vorrei dare dimostrazione palese ai più scettici sulla comune origine dei tanti Carnevale. Prendiamo a caso il nome di uno di loro, ad esempio Anenzino (bel nome vero?) nato nel 1913. Egli era figlio di Casildo, nipote di Luigi, pronipote di Gennaro, trisnipote di Francesco, il quale era figlio dei sopracitati Domenico e Costanza, per cui possiamo affermare in tutta coscienza e certezza che il trisavolo di Anenzino e il trisavolo di Angela e Adriano erano fratelli. Sappiamo anche che Michele e Francesco vivevano agli antipodi: il primo a Santopoli, l'altro in contrada Pellara-Rupi, e le occasioni di incontro a quel tempo erano davvero poche, forse le uniche erano le fiere del Crocifisso e di Sant'Antonio. Abbiamo fatto l'esempio delle diramazioni avvenute da due figli maschi, ma se mettiamo in gioco anche le discendenze femminili, beh! allora scopriamo che l'allenatore della scuola di basket di Cleveland nell'Ohio discende anch'egli da Domenico e Costanza. Fermiamoci davvero qui. Alla prossima storia! Un caro abbraccio a tutti i Carnevale di San Marco da Paolo Chiaselotti. San Marco Argentano, agosto 2017 L'albero genealogico delle famiglie Carnevale si trova sul sito L'Ottocento dietro l'angolo. Don Simone Carnevale è citato nella Platea delle Clarisse (il rendiconto annuale delle Monache di Santa Chiara) del 1632. Inviato a Roma per riscuotere un credito di millecinquecento ducati dagli eredi di un defunto Monsignore Gorno, ne chiese come compenso una percentuale del nove per cento che alla sua morte ritornò tra i beni del Monastero sotto forma di censo su una terra a Fichiminutilli e una casa a piano terra alla Piazza. |
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