
Il signore della foto si chiamava Leone Pucci ed era nato a Mongrassano nel 1877. La donna, più
giovane di lui di circa sedici anni, era nata a San Marco Argentano e si chiamava Elvira Incoronato.
Erano marito e moglie come risulta dalla loro licenza di matrimonio rilasciata a Chicago il 19 gennaio
1914. C'era un piccolo particolare che Leone non aveva rivelato e cioè che era già
sposato a San Marco Argentano con Mariangela Laise dalla quale aveva avuto tre figlie e un figlio.
Ignoriamo se la sposa fosse a conoscenza del precedente matrimonio di Leone e dell'esistenza
dell'altra famiglia. C'è qualcosa di sospetto nel certificato di matrimonio, ovvero il nome di
lei storpiato in Alevire Inormata, ma potrebbe trattarsi di una errata interpretazione delle sue
reali generalità.
Poichè nei documenti di sbarco ad Ellis Island non abbiamo trovato la data di arrivo negli Usa
dei due sposi non è escluso che siano giunti assieme, in ogni caso la data del matrimonio e la
data di nascita della loro prima figlia, Olimpia, ci dicono che questa nacque a Chicago il 27 ottobre 1914.
Un secondo figlio, Vittorio, nacque l'11 novembre del 1917. In questo intervallo di tempo, esattamente il
23 settembre del 1916 giunse da San Marco Argentano una sorella di Elvira, Filomena Franceschina. Dai documenti
di sbarco risulta che viaggiò da sola e che aveva vent'anni. Era nata a San Marco, nel quartiere Riforma,
l'11 maggio 1896.
Certamente a San Marco i genitori di Elvira erano al corrente del matrimonio della figlia con Leone Pucci e che
quest'ultimo aveva lasciato la moglie con quattro figlie nella contrada Sant'Onofrio. Non sappiamo se Filomena
trovò ospitalità presso la sorella o si stabilì altrove.
Nel 1917, quando nacque il secondogenito, Vittorio, Elvira aveva quindi due figli e la sorella. La foto a lato,
valutando la presumibile età dei due bambini, un anno circa Vittorio e quattro Olimpia, risalirebbe alla
fine del 1918. Ciò che colpisce di questa immagine è l'assoluta assenza di una qualsiasi manifestazione
di gioia: l'aspetto dimesso e triste di Elvira contrasta con quello del marito che quasi ostenta una sua florida
condizione economica sia nell'abito che nella catenina d'oro in seguito evidenziata col colore giallo.
Chi era Leone Pucci? Negli atti di nascita dei figli lasciati in Italia risulta contadino, ma la nascita della
sua terza figlia, avvenuta in Brasile, ci dice che aveva già avuto esperienze di emigrazione e che
nel 1904 era rientrato in Italia dove era nato l'ultimo figlio Giuseppe, per poi emigrare nuovamente, questa volta
da solo, non sappiamo in quale anno, negli USA.
È possibile che Leone ed Elvira fossero 'fuggiti' in America di comune accordo? oppure il loro primo
incontro avvenne a Chicago? Viene da chiedersi allora quali furono i motivi che spinsero prima Elvira e pochi anni dopo
la sorella Filomena Franceschina a lasciare il paese natio. Il padre era un muratore di Corigliano
Calabro che aveva sposato a San Marco una donna del luogo dalla quale aveva avuto le due figlie sopradette e altri
sette figli alla data del 1916. L'ultimo nascerà nel 1919. Insomma nella famiglia di Giuseppe Incoronato e
di Eugenia Santopietro, questi erano i genitori di Elvira, nessuno tranne le due primogenite ritenne necessario
prendere la via dell'emigrazione.
Se lo fecero Elvira e Filomena i problemi dovevano risiedere in rapporti sentimentali piuttosto che economici.
Ritornando all'immagine fotografica a distanza di tempo e conoscendo ciò che avvenne dopo potremmo dire che
vi si avverte una sorta di presagio delle future sventure che si abbatteranno sulla seconda famiglia di Leone.
I due bambini moriranno nel volgere di qualche anno: Olimpia nel 1919 e Vittorio il 22 luglio del 1921.
Leone vide scomparire in breve tempo il sogno della sua nuova famiglia americana. Alcuni mesi prima
della morte di Vittorio erano arrivati a Chicago tutti e quattro figli lasciati a San Marco: Isabella, Angiolina,
Adelina e Giuseppe, tutti ormai maggiorenni. Avevano lasciato la madre Mariangela Laise nella casa di S.Onofrio,
o forse in una nuova abitazione in contrada Bonavita, per raggiungere il padre.
Il loro arrivo fa supporre che i rapporti di Leone con i figli non si erano interrotti e certamente il loro arrivo
negli USA fu espressamente voluto dal padre. Sbarcarono ad Ellis Island il 19 maggio del 1921 e probabilmente si
sistemarono in casa di Elvira e di Leone.
Elvira era incinta e alcuni mesi dopo l'arrivo dei 'figli italiani' partorì una bambina che fu chiamata come
la primogenita, Olimpia (questo era anche il nome di una sorella di Leone), con l'aggiunta di un secondo nome, Pat,
che di fatto divenne il suo nome. Voglio immaginare che in questa nuova compagine familiare allargata Elvira possa
aver ritrovato il sorriso. Sta di fatto che a distanza di qualche anno, a maggio del 1926, nacque Victor, che
ricompose nel numero, nel genere e nei nomi la meteora della prima famiglia.
Certamente i figli di primo letto di Leone trovarono ognuno una propria strada, non so se nell'immediato a dopo
qualche periodo, ad ogni modo misero su famiglia e morirono in età avanzata negli USA.
I figli di Leone e di Elvira andavano alla scuola primaria. Era il 19 ottobre del 1831 quando al rientro a casa
Leone trovò la moglie addormentata in cucina. Aprì immediatamente le finestre e cercò
inutilmente di svegliarla. Lo scaldabagno acceso aveva saturato l'aria di monossido di carbonio e per Elvira
Incoronato, nata a San Marco (Italia) figlia di Giuseppe e di Eugenia Santopietro, di anni 36, mesi 6 mesi e diciannove
giorni non ci fu nient'altro da fare se non attestarne la morte. Il coroner Herman K.Bundesen lo fece tre giorni dopo
accertandone la causa accidentale.
Leone avrà pensato certamente al destino, forse anche attribuendolo all'abbandono della prima famiglia, può
darsi, però, che come tutti coloro che credono nella iattura abbia pensato che all'origine dei suoi guai
vi fosse qualche maledizione. Certamente Mariangela Laise, la sua prima moglie, avrà imprecato contro di lui per
averla lasciata sola e poi per essersi preso anche i figli una volta maggiorenni. E oltre che contro di lui avrà
imprecato contro la giovane donna che le aveva sottratto il marito.
Supposizioni, certamente, ma non troppo lontane dalla realtà per coloro che conoscono le magarie, l'unica
arma con cui si potevano compiere vendette a distanza. E a quanto si diceva Mariangela sapeva togliere l'affascino,
attraverso quei rituali fatti di gesti, parole, sbadigli che solo chi era esperto sapeva utilizzare. E forse,
grazie a questi piccoli espedienti Mariangela potè sopravvivere, mettendo da parte
qualche piccolo risparmio. O forse quei risparmi erano le piccole somme inviatale dalle figlie dagli Stati Uniti.
Non lo so, anche perché alla dovizia di dati riguardanti i figli di Leone in America, poco so della 'vedova bianca'
rimasta in Italia, tranne la sua origine di Fagnano e il fatto che da S.Onofrio si trasferì in contrada Bonavita,
nella località chiamata il
Medichicchio, quasi a memoria di qualcuno che vi praticava quelle cure popolari
fatte di preghiere, antiche formule ed applicazioni di vario genere per guarire i piccoli e grandi malanni che affliggevano le
classi povere.
Mariangela Laise aveva la stessa età di Leone. Si erano sposati nel 1900, quando la loro primogenita era già
nata. Morì in pieno inverno, il 2 febbraio del 1835. La trovarono in un lago di sangue massacrata a colpi d'ascia.
Nell'atto di morte il suo nome fu scritto Maria Arcangela, figlia dei defunti Domenico e Maria Innocenza Crivelli, e con tale
nome una leggenda macabra la ricordò a lungo, dicendo che il suo spirito si aggirava in prossimità del ponte del
Medichicchio. A conferma di quest'assurdità la testimonianza di carrettieri e mulattieri i quali affermavano che
nell'attraversamento di quel breve tratto di strada gli animali si mostravano inquieti e talvolta si imbizzarrivano
a tal punto di non voler più avanzare.
Leone Pucci morì il 30 giugno del 1945 a Chicago. Avrebbe compiuto sessantotto anni a settembre.
La persona che ha reso possibile questo racconto nella parte riguardante gli Stati Uniti è la signora Jennifer,
una discendente di Leone e di Elvira. Venti anni fa, avendo scoperto sul sito dell'
Ottocento dietro
l'Angolo le genealogie delle famiglie Incoronato e Pucci, mi scrisse raccontandomi quanto avvenne negli Stati Uniti fino
ad anni recenti. Per mantenere in parte riservate alcune notizie riguardanti i discendenti avevo inserito nelle
pagine con le rispettive genealogie una password di accesso, comunicandola alla signora Jennifer e ai componenti delle
famiglie con cui ero venuto a contatto.
Oggi a distanza di venti anni ho deciso di scrivere quella parte di storia che
ha riguardato i protagonisti di questa incredibile e tragica successione di eventi: Leone, Mariangela ed Elvira.
San Marco Argentano, 21.1.2025
Paolo Chiaselotti