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LA STORIA LE STORIE DELL'ARTE.


MARIA VERGINE BAMBINA CON SANT'ANNA E SAN GIOACCHINO.



MARIA VERGINE BAMBINA CON SANT'ANNA E SAN GIOACCHINO La Soprintendenza ai Beni Culturali cataloga il quadro, collocato nella chiesa di Sant'Antonio di Padova a San Marco Argentano, dipinto ad olio su tela di autore ignoto del XVIII secolo, con il titolo "MARIA VERGINE BAMBINA CON SANT'ANNA E SAN GIOACCHINO".
Da un confronto con l'immagine inserita nel catalogo dalla Soprintendenza si vede chiaramente che il dipinto è stato sottoposto a restauro e che i margini del quadro in origine erano coperti dalla cornice a stucco della parete, occultando la parte superiore che ora si presenta arcuata.
Non vi appaiono tracce di date, committenza, esecutore, ma da un confronto stilistico a me pare che l'autore sia lo stesso di altri quadri presenti nella chiesa: Madonna Regina degli Apostoli, Madonna con Santa Rosa e Sant'Agnese e Madonna con Bambino, San Giovannino e Santa Caterina.
Non posso dire che la committenza anche in questo caso, come per gli altri tre, sia attribuibile alla famiglia Sansosti, mancando lo stemma araldico. Mi fa riflettere un particolare che avevo notato nel quadro di Santa Rosa e Sant'Agnese, in cui è visibile il blasone di famiglia: la figura alle spalle della Madonna, orante e in ombra e la Madre della Vergine del dipinto in esame si assomigliano e sembrano il ritratto di una donna reale.
Nel 1757 nella Platea delle Clarisse è documentata la morte di Suor Anna Sansosti che passò da questa a miglior vita con male d'idropesia di anni 77 e 70 di religione. Non escluderei, pertanto, che la potente famiglia Sansosti, o Santososti come veniva talvolta chiamata, abbia voluto ricordare questa donna entrata in convento all'età di sette anni. La figura di Sant'Anna, che nell'iconografia è spesso rappresentata con il volto di una donna anziana, nel caso del quadro della Riforma ha molto del ritratto per il viso affilato, in qualche modo sofferente, San Gioacchino, anch'egli anziano come riportato nella Bibbia, ricorda la figura di San Pietro nella Madonna degli Apostoli.
Da un punto di vista artistico il pittore dimostra una certa originalità nell'impianto generale, in quanto non si rifà ad altri dipinti con lo stesso tema, che spesso raffigura l'educazione della Vergine. Qui Sant'Anna tiene nelle mani un libro chiuso mentre la Bambina sta sollevando lo sguardo da lei verso il Cielo che indica con la mano, come a significare che il suo percorso 'formativo' è già compiuto.
Il grande e avvolgente mantello, di un ocra intenso, di Sant'Anna e il rosso del mantello di San Gioacchino fungono da sipario aperto sulla figura della Vergine Bambina e ne fanno risaltare il candore dell'abito. La scena si eleva su un piano rialzato formato da due gradoni e si inserisce in uno sfondo alberato appena illuminato da un'alba incipiente, simbolicamente resa dal chiarore che avvolge la testa della Bambina.
Il movimento dei panneggi, delle figure, delle mani e la forma avvolgente, quasi a spirale, dell'abito bianco della vergine, danno il senso di un distacco terreno della figura centrale, in una narrazione pittorica che sembra anticipare l'Assunzione.
L'inserimento della figura di un angelo con un giglio dietro la figura di Sant'Anna, illuminato da una luce che non appartiene alla rappresentazione, quasi elemento di disturbo nella coerenza della narrazione, potrebbe alludere all'assenza del peccato originale, ovvero all'Immacolata Concezione, all'epoca già universalmente accettata come celebrazione, ma non ancora ufficializzata dal dogma.
Il pittore è riuscito a rendere, pur nell'unità della scena, la separazione dell'aspetto terreno, rappresentato dai genitori che osservano stupiti l'evento, da quello nettamente religioso rappresentato dalla giovane futura Madre e Sposa dei racconti evangelici: Gioacchino è fermo al primo gradino, Anna indica con una mano la figura centrale che ormai non le appartiene.
Peccato ... è il caso di dire, che non si sappia chi sia l'autore del dipinto.



San Marco Argentano, 22 giugno 2023

Paolo Chiaselotti




"ANTISTORIA", "ARTE", "GENEALOGIE" e "ACCADDE OGGI" sono rubriche curate da Paolo Chiaselotti
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