MADONNA REGINA DEGLI APOSTOLI.
La soprintendenza ai Beni Culturali cataloga il quadro, collocato nella chiesa di Sant'Antonio di Padova
a San Marco Argentano, affresco (?!) di autore ignoto del XVIII secolo, con il titolo "
Madonna
Regina degli Apostoli".
Non si tratta di un affresco, ma di un dipinto su tela, abbastanza rovinato, anche se all'apparenza sottoposto a
restauro. Il colore forma croste sollevate e in alcune parti staccate dalla tela o del tutto assenti. Una vernice
sovrapposta, forse con funzione di collante, impedisce di percepire alcune forme, anche per i riflessi prodotti
da un'illuminazione frontale.
L'arca aperta e Maria Assunta in Cielo fanno immediatamente pensare all'Assunzione in "anima e corpo"
della Vergine e in tal senso il quadro rappresenta una delle tante testimonianze di devozione iniziata fin dal IV secolo in
Oriente e continuata ininterrottamente fino al dogma che ne sancirà l'ufficialità nel 1950.
La figura della Vergine è, come nella tradizione iconografica, sospesa, ma in questo caso non sollevata dagli angeli,
ma circondata da puttini alati che, nell'abusata rappresentazione scenografica barocca, hanno solo funzione decorativa.
In basso, in primo piano e dinanzi all'arca ricoperta di rose, la figura di San Pietro a destra, riconoscibile dalle
chiavi che tiene in mano, mentre indica l'Assunta ad un San Paolo seminudo e sdraiato scompostamente. Sullo sfondo, scarsamente
individuabili nelle loro fattezze, figure che dovrebbero raffigurare gli altri nove Apostoli.
La posizione di San Paolo e di San Pietro ricorda, a ruoli invertiti *, quella dei due Santi raffigurati da Guido Reni nel
dipinto di inizi Seicento, conservato nella Galleria Borghese, nel quale Paolo rimprovera Pietro per il tradimento di
Cristo. In qualche modo la figura di san Paolo nel quadro della Riforma riprende schemi già usati da Annibale
Carracci sullo stesso tema. Ciò che colpisce nella tela del nostro ignoto pittore è l'aspetto disincantato
e quasi irriverente dell'apostolo Paolo rispetto alla evidente partecipazione di Pietro, in piedi, il braccio proteso in alto
e il volto rivolto verso di lui quasi a sollecitarne l'attenzione.
Purtroppo la mia impreparazione in materia religiosa non mi aiuta a cogliere quei significati che senz'altro il quadro
contiene, ma per quel poco che ne so mi pare che la questione della morte della Vergine e della sua Assunzione fu
recepita a Roma più tardi rispetto all'Oriente e in seguito sostenuta con vigore dai Francescani. Da
queste poche informazioni desumo che l'autore del quadro, forse in accordo con la famiglia Sansosti, committente, abbia
voluto sottolineare proprio questo aspetto, raffigurando nelle chiavi tenute da Pietro la chiesa di Roma che con
il papa Sergio introdusse i culti Mariani, tra cui l'Assunzione, già da tempo diffusa nei luoghi di origine del
Cristianesimo. Il merito, tuttavia, non è ascrivibile a Paolo che, per quanto ne sappia, non parla mai della
Vergine, tranne quando afferma che Gesù era nato da una donna.
In questo quadro, pressocchè ignoto e in procinto di 'scrostarsi', si cela, dunque, una piccola lezione sulla
natura umana e divina della Madre di Dio, che Pietro, questa volta nella parte di maestro, impartirebbe ad un virile
Paolo, dal corpo scoperto e muscoloso. Sto esagerando? Può darsi, tuttavia la composizione non mi sembra
lasciare dubbi. Essa si sviluppa essenzialmente su tre figure (gli apostoli in secondo piano appaiono sommariamente
delineati) lungo due rette: una in direzione della Vergine, l'altra in direzione dell'Apostolo, formanti un angolo
retto nella figura di Pietro, che in tal modo diventa il fulcro della scena, simbolica pietra angolare del rapporto
tra la natura umana e divina.
Da un punto di vista artistico il quadro, nonostante sia in uno stato di estrema precarietà per il possibile distacco
di superfici, denota una buona qualità figurativa e cromatica, con masse ben distribuite e perizia di esecuzione.
Non mi pare che vi siano opere dello stesso autore nella chiesa di Sant'Antonio. Committente fu senz'altro la famiglia Sansosti,
riconoscibile dallo stemma araldico presente in altri due dipinti.
* Nelle due immagini a confronto: Pietro 'rimproverato' da Paolo, di Guido Reni - Paolo 'richiamato' da Pietro, di autore ignoto
San Marco Argentano, 11 maggio 2023
Paolo Chiaselotti