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I MONUMENTI. LA TORRE. Il monumento storico più noto di San Marco Argentano è la torre, la cui immagine ha rappresentato per molti anni il simbolo stesso della città e tuttora è al primo posto nei depliant turistici con il nome di Torre Normanna, Torre di Drogone o Torre di Roberto il Guiscardo. Stando alla catalogazione dei Beni Culturali la torre normanna fu costruita da Roberto il Guiscardo, o dal fratello Drogone, nel secolo XI.* La torre, nel passato più recente, fu restaurata nel 1966 e nel 1993. In quest'ultima occasione ho avuto la possibilità di filmare lo stato dei lavori e di riprendere alcuni particolari costruttivi oggi non più visibili, perché coperti dai pavimenti. Il video, pubblicato su YouTube (vedi nota), mostra l'esecuzione dei lavori di consolidamento delle volte, ma soprattutto i vuoti all'interno dello spessore murario corrispondenti alle condotte dei camini e a quelle delle tre latrine. Basti pensare al percorso della scala elicoidale che doveva tener conto delle condotte predette, le quali a loro volta dovendo corrispondere ai servizi di ciascun piano, avevano canalizzazioni distinte ma confluenti. Sarà stato un vero problema mettere assieme queste cose unitamente a ingressi, finestre, volte, travature, impalcature, per non parlare dell'organizzazione del cantiere, del reperimento, trasporto e messa in opera dei materiali. All'epoca di un Guiscardo evventuriero e predatore per motivi di sopravvivenza. Non ci sono dubbi, appena si entra nella torre si ha la risposta: Torre Normanna 1048. A me la formulazione della risposta ricorda pressappoco le cronache del tempo: Robertus firmavit castrum Santi Marci. Punto e basta. Ma dove sta scritto Torre Normanna 1048? È il titolo di un foglio informativo, un po' consumato dagli anni, posto all'ingresso della torre, nel quale vi sono due disegni della costruzione con didascalie, misure, date e nomi. Ciò che mi ha colpito è la dicitura: 1848 costruzione della torre con Roberto il Guiscardo. E proprio quel con Roberto il Guiscardo mi fa sospettare che si tratti di un piccolo espediente grammaticale di fronte al grande dubbio: ma fu davvero costruita nel 1048? Allora, visto che la storia inizia volutamente con una preposizione equivoca, da perfetto antistorico sto al gioco e inizio mettendo in dubbio l'affermazione del Malaterra quando dice che Roberto il Guiscardo firmavit castrum Sancti Marci. Eh, no! caro il mio monaco, la firma al 'castrum' non gliela mise Roberto ma un Sanseverino che vi appose il suo stemma araldico. Come avrete capito la mia provocazione linguistica, sia con riferimento alla 'firma', che all'equiparazione di castrum e torre, nasce dal fatto che spesso le definizioni non sono del tutto chiare, nè tantomeno appropriate, e così finiscono per generare una grande confusione in chi le legge. Prendiamo le informazioni che il visitatore trova all'ingresso nella torre, prima di quel 'con Roberto il Guiscardo' legge CASTELLANIE, ovvero il titolo che indica chi costruì la torre e i suoi proprietari nei vari secoli. CASTELLANIE ?! E che c... vuol dire?! un elenco di date con i nomi di persone -in un caso l'indicazione di prigione (anch'essa castellanìa?)- e infine l'ultimo castellano, ovvero il Comune che acquistò l'immobile nel 1887. Il Municipio una CASTELLANIA? Cioè io sarei stato nel 1978-1979 sindaco-castellano della torre?! Sarebbe bastato scrivere STORIA DELLA TORRE per non incorrere in un simile errore! Invece no, per voler essere più medievalisti dei medievali, siamo andati a pescare una parola inappropriata, che genera confusione e induce il visitatore a chiedersi se torre e castello siano la stessa cosa o se essa fosse il luogo dove si esercitavano le funzioni politiche e amministrative sul territorio oppure se la torre facesse parte di un castello o, più probabile, se fosse capitato a San Marino. Nello stesso cartello informativo sono indicate, inoltre, le funzioni che avevano le varie stanze della torre e tra queste la prima che balza agli occhi è la SALA DEL PRINCIPE. Anche in questo caso il visitatore si chiederà se la torre fosse stata abitata da un principe. Tuttavia ci sarà un motivo per cui il compilatore delle informazioni turistiche ha affermato che una stanza della torre era destinata ad un principe e l'unico motivo plausibile è che si riferisse ai Sanseverino, principi di Bisignano e duchi di San Marco, castellani, come riporta il cartello informativo, dal 1449. Di conseguenza al visitatore verrebbe legittimamente il dubbio che la torre non sia normanna ma che risalga al XV secolo. Una volta accompagnai un visitatore di lingua inglese e non ricordandomi come si chiamasse il forno per il pane che era nella sala dissi fireplace. Il visitatore mi corresse dicendo che era un oven e subito dopo mi chiese perché ci fosse un un forno e non un caminetto nella sala del principe. Me la cavai rispondendogli che da noi pure i principi mangiavano il pane! Anche la dicitura SALA DELLE UDIENZE induce a credere che il penultimo piano fosse adibito ai ricevimenti della corte feudale e che, quindi, non esistendo alcun palazzo del Guiscardo il nostro Boemondo sia nato in qualche SALA DEI PARTI della torre. Per non parlare poi della SALA DELLE GRANAGLIE impossibile da raggiungere se non passando per la cosiddetta SALA DELLE PRIGIONI o calandosi dalla SALA DELLE ARMI, attraverso un buco profondo dieci metri. Come si può capire, le sale, nel nostro caso stanze, sono riferibili a ben altre strutture medievali, ovvero a palazzi e castelli, ma non a torri isolate il cui scopo era unicamente l'avvistamento e il controllo del territorio. Da quanto sopra detto come conciliare la data del 1048 con la presenza di un principe e di sale di rappresentanza? E prima di essere sale cos'erano e a quali funzioni assolvevano? E ancora, la torre era un castello attraverso il quale il signore esercitava la sua castellania? Per non parlare di quanto poco credibile sarebbe di conseguenza l'edificazione nello stesso anno di un palazzo poi episcopio, residenza del Guiscardo. Posso ben capire un 'colore aggiunto' delle guide ai turisti in visita ai monumenti, ricorrendo a leggende, curiosità locali, aneddoti e frivolezze varie e anche l'utilizzo di monumenti per ambientazioni storiche in occasione di cortei, rievocazioni, con scene di vita medievale, senza dover giustificare gli 'Strascinati alla Normanna', considerato lo scopo puramente turistico-commerciale di un falso storico, ma le informazioni ufficiali, quelle scritte nero su bianco, quelle che raccontano la nostra storia, debbono essere credibili e veritiere, altrimenti rischiamo di trasformare l'intero paese in una sorta di Wiscardyland * I dati sui beni artistici e culturali sono forniti dai rispettivi proprietari, enti o privati Nelle foto in alto due fermo-immagine del video sul restauro della Torre 1993 - San Marco Argentano. Nelle altre foto, la torre del castello aragonese di Gaeta e quella del castello di Fondi, della famiglia Caetani, e sotto il cartello informativo per i visitatori della torre. San Marco Argentano, 17 marzo 2023 Paolo Chiaselotti |
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