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LE CUPOLE DELLA CATTEDRALE. ![]() Il duomo di San Marco nel "Regno di Napoli in prospettiva" illustrato da Francesco Cassiano de Silva
L'abate Giovan Battista Pacichelli percorse l'intero Regno di Napoli descrivendone storia e costumi nella sua
monumentale opera "Il Regno di Napoli in prospettiva", nel quale i maggiori centri e le città
vescovili, tra le quali San Marco, sono raffigurate in altrettante stampe realizzate dall'incisore Francesco
Cassiano da Silva. Le illustrazioni, al di là di alcuni 'aggiustamenti' obbligati al fine di rendere
visibili i principali edifici delle varie città, rispecchiano in maniera abbastanza fedele la realtà
dell'epoca (siamo sul finire del XVIII secolo)1.
L'esempio di San Marco ne è una testimonianza, nel senso che gli edifici risultano realisticamente disposti e corrispondono a quelli tuttora esistenti lungo un percorso che a distanza di tre secoli è pienamente verificabile. L'edificio principale, nella stampa del Pacichelli, contrassegnato con la lettera A, è il Duomo, di cui possiamo cogliere i principali aspetti architettonici, ad iniziare dalla torre campanaria, separata dal corpo della chiesa e caratterizzata da tre piani, su ciascuno dei quali si aprono ampie monofore. Una fotografia di inizi Novecento, anteriore al crollo provocato dal terremoto del 1905, mostra come la torre campanaria rispecchiasse la raffigurazione settecentesca, conservando lo stile sobrio ed essenziale tipico delle architetture romaniche. Anche la struttura della chiesa, con la facciata che si adegua alle altezze delle tre navate è uguale a quella che appare nella foto predetta, con l'unica differenza che per la facciata fu adottato lo stile barocco nel tardo Settecento. Anche i corpi aggiunti che compaiono nell'illustrazione del Pacichelli corrispondono agli interventi di consolidamento e ampliamento voluti dal vescovo Teodoro Fantoni nel 1668, come testimonia un'epigrafe conservata nell'atrio dell'episcopio. Bene, se consideriamo veritiera l'illustrazione, non possiamo fare a meno di soffermarci su due strutture architettoniche che caratterizzano il duomo, ovvero le due enormi cupole poste nella parte absidale, sorrette da due possenti 'torri' circolari. Il loro aspetto ricorda le cupole della basilica di San Marco a Venezia e più in generale le architetture orientali. Se dovessimo fare un riferimento ad architetture calabresi la presenza di cupole, se pur di dimensioni e forme diverse, nella parte posteriore della chiesa, sono presenti nell'oratorio di San Marco a Rossano, il che mi indurrebbe a ritenere che le nostre cupole potrebbero avere anch'esse un'origine bizantina. Tuttavia, abbiamo documentazioni sufficienti per attribuire l'origine del duomo al periodo della dominazione normanna, il che rende estremamente improbabile che due strutture che sovrastano abbondantemente l'edificio possano essere due corpi residuali di un edificio preesistente, mentre non possiamo escludere che un corpo absidale, magari di dimensioni più ridotte, possa essere stato 'valorizzato' attraverso un ampliamento, o con funzione di consolidamento statico o semplicemente estetico. Un fatto è certo, le due torri con le ampie e vistose cupole contrastano con la sobrietà e la linearità della struttura di chiara impronta 'romanica', ma è da escludere che le due cupole possano essere state realizzate in secoli successivi, in quanto sia nel Cinquecento che nel Seicento sarebbe stata costruita una sola cupola sulla navata centrale. È molto probabile che esse siano state costruite dopo che San Marco divenne sede vescovile, quando l'originaria chiesa di San Nicola fu trasformata in cattedrale, utilizzando esperienze architettoniche proprie della cultura bizantina. Se esaminiamo i due corpi con maggior attenzione essi sembrano esterni e addossati alle navate minori laterali, non so se per un difetto di raffigurazione grafica o perché realmente collocate all'esterno; né sembrano far parte del corpo absidale vero e proprio. Oggi che esse non esistono più a seguito del rifacimento del duomo negli anni Trenta-Quaranta del Novecento, possiamo vedere che il nuovo complesso fu realizzato richiamando l'esistenza di tre corpi absidali semicircolari. Cè un altro aspetto, non secondario, da valutare. I recenti studi sulla cosiddetta 'cripta' condotti dall'architetto Lo Petrone per conto della Soprintendenza ai Beni Culturali, hanno evidenziato che la struttura sottostante la cattedrale fu realizzata con funzione di 'sostrazione' dell'architettura sacra che vi doveva sorgere e che per la sua importanza doveva essere ben maggiore della base naturale di appoggio, troppo esigua e non adeguata a contenere l'edificio. I due corpi, quindi, vista la loro posizione non potevano preesistere, ma furono realizzati in seguito. Potrebbe sorgere il dubbio che Cassiano da Silva abbia preso un abbaglio e abbia realizzato due strutture o inesistenti o di dimensioni molto più ridotte, quali potevano essere, ad esempio, le due cappelle di fondo delle navate laterali. Perché lo abbia fatto resterebbe, comunque, un mistero, visto che l'aspetto del duomo risulta inspiegabilmente falsato sotto ogni aspetto, sia strutturale che stilistico. No so dire se nel momento in cui la cattedrale fu abbattuta e riscostruita come si presenta oggi i due corpi esistessero, ma, considerato che la pianta della chiesa rispecchia nella parte finale la conformazione della 'sostrazione', comunemente chiamata cripta, e il muro su cui si apre l'ingresso all'atrio del palazzo episcopale non presenta tracce di strutture circolari, né ve ne sono all'interno dello stesso atrio, debbo ritenere che non vi fosse alcuna struttura comparabile a quella che appare nell'illustrazione del Pacichelli. Potrebbe esserci, infine, un'altra possibilità, ovvero che le due cupole si trovassero in posizione più avanzata rispetto al disegno, ovvero più vicine alla facciata. Non ho prove di quanto affermo, ma la presenza della cappella adibita a fonte battesimale potrebbe essere residuale di una struttura con copertura a cupola, mentre un'altra simmetrica alla prima, sul lato destro, potrebbe essere crollata a seguito di un sisma o per altri motivi. Purtroppo quando il duomo fu costruito negli anni Trenta-Quaranta non vi furono relazioni sullo stato preesistente dell'edificio, per cui quelle cupole con le loro strutture circolari di sostegno restano uno dei tanti misteri che riguardano la nostra storia. Possiamo solo 'vantarci' di avere avuto una delle più originali cattedrali che, con le sue possenti cupole, si rifaceva alla basilica di San Marco ... (Chissà che anche in questa occasione non ci fu un nostro vescovo 'Godoino' presente alla deposizione delle spoglie del Santo nella basilica eretta in suo onore nella città lagunare?!) San Marco Argentano, 15 febbraio 2025 Paolo Chiaselotti 1 Vedi anche www.sanmarcoargentano.it/storia/curiosando.htm |
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