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SANTI DI ... PASSAGGIO A SAN MARCO ARGENTANO Tutti i Santi
Santo Miele, Santo Iace, Santo Jorio, San Senatore, San Lorenzo,
San Martino sono nomi che per motivi vari hanno lasciato traccia di sè nella storia
della nostra città, alcuni con pieno titolo di santità, altri con
qualche dubbio, altri senza averne diritto. Troviamo i loro nomi in documenti,
toponimi e anche in due chiese di cui non restano neppure i ruderi.
Ho voluto classificarli come santi di passaggio per San Marco Argentano per questa loro presenza precaria seguita, per alcuni, dal successivo oblio. Il nome di San Senatore è il più antico. Esisteva nell'XI secolo un tempietto dedicato a questo santo, attestato in una pergamena greca datata 1088. Non c'è più alcuna traccia dell'edificio che si trovava tra i torrenti Follone e Malosa. Secondo alcuni, tra i quali padre Francesco Russo, la chiesetta, dedicata a tre fratelli, Senatore, Cassiodoro, Viatore e alla loro madre Dominata, era stata edificata nel luogo in cui avevano subito il martirio e intitolata per brevità al maggiore dei figli di Dominata. Un'altra chiesa era dedicata a San Martino e l'esistenza dei ruderi di essa è testimoniata nel 1632 nella Platea delle Clarisse. Non sappiamo dove si trovasse esattamente, ma il testo riporta che essa sorgeva in un terreno appartenente alle stesse monache in contrada Pellara. Con il nome di San Lorenzo compaiono, oltre ad una chiesa nell'illustrazione della città di San Marco dell'abate Pacichelli, un quartiere e una parte di territorio prossimo alla contrada Fiego (corso San Lorenzo) in alcuni documenti d'archivio. Anche in questo caso non sappiamo dove si trovasse esattamente questa chiesa, anche se dagli atti anagrafici il quartiere risulta essere in prossimità del duomo. Santo Jorio, soppiantato di recente dalla collocazione di una statua di San padre Pio, ha continuato a mantenere tale denominazione fino al secolo scorso come località all'ingresso del paese. Si tratta, tuttavia, di una denominazione relativamente recente, in quanto non la troviamo nei documenti del Cinque/Seicento. Santo Jorio era San Giorgio, e non risulta esservi stata alcuna chiesa dedicata a questo santo. Santo Miele compare, invece, in due occasioni, una nel Seicento nella platea delle Clarisse e un'altra volta nell'anno 1900 in occasione della registrazione di nascita di una bambina, ma il nome della contrada veniva ancora pronunciato dai più anziani fino a qualche decennio fa. Chi fosse questo Santo è ignoto: potrebbe trattarsi della dizione corrotta di altro nome o del nome e cognome di un originario proprietario. Proprio a quest'ultimo caso è attribuibile un misterioso Santo Iace scritto per esteso o nella forma abbreviata S. Iace o S. Iaci. La soluzione a questo interrogativo ce la danno le registrazioni anagrafiche di nascite o di morti di persone appartenenti ad uno stesso nucleo familiare. Troviamo, infatti, che alcuni componenti furono registrati con domicilio nel quartiere Ser Andreace e altri in quello di S. Iace. Che cosa era accaduto? Il nome di questo personaggio, certamente Andreace o Andrea Gonzaga, a cui era stato dedicato il quartiere in cui era vissuto, fu scritto talvolta con una Esse puntata al posto del titolo onorifico di sir, ser o sire, cioè S. Andreace. La pronuncia dialettale nel nome, che si è conservata in una località di montagna chiamata i 'ndriaci, ha originato questo strano connubio, per cui a distanza di anni e, suppongo, anche a seguito di un scoloritura del testo, Ser Andreace ... fu fatto santo e nacque così quel S. Iace o S.Iaci o Santo Iace che troviamo scritto in alcune registrazioni nell'archivio dello stato civile fino agli anni Sessanta dell'Ottocento. Il quartiere assunse la sua consistenza ... terrena quando furono utilizzati i nomi delle strade Santa Caterina, Sant'Antonio Abbate (poi Raffaele Fiore), Piazza Garibaldi, via Poerio. San Marco Argentano, 7 novembre 2023 Paolo Chiaselotti |
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