Home INDICE ANTISTORIA
ANTISTORIA.


Quando nacque il nome San Marco?

Facciata chiesa di San Marco Evangelista
Facciata della chiesa di San Marco Evangelista, patrono della città di San Marco Argentano

Premesso che il nome San Marco riferito alla nostra città comparve per la prima volta nelle Gesta di Ruggero e Roberto d'Altavilla del monaco benedettino Goffredo Malaterra, mi sono chiesto se il nome esistesse già o se gli fosse stato dato per la prima volta dal Guiscardo, per devozione o altri motivi.
Non esiste alcuna testimonianza della preesistenza di una località, di qualsiasi estensione, che avesse questo nome, mentre sappiamo che esistevano prima dell'arrivo del Guiscardo un vicus Prato, una zona chiamata Matina, un'altra Santa Venere con la presenza di una chiesa e, infine, una contrada Sant'Andrea.
Questi sono i toponimi a cui fanno riferimento alcuni documenti appartenenti alla raccolta delle cosiddette "Carte Latine" di Alessandro Pratesi, il primo dei quali risalente all'anno 1064. È ovvio, quindi, chiedersi perché non compaia in alcuno dei documenti un luogo che abbia denominazione San Marco.
Circa la seconda possibilità, ovvero che il Guiscardo avesse una particolare devozione per l'Evangelista non ne troviamo menzione in nessun documento, anche se a favore di questa ipotesi potrebbero essere addotti due episodi successivi alla fondazione del castrum Sancti Marci. Il primo riguarda il nome Marco dato dal Guiscardo al suo primogenito, conosciuto sempre e soltanto per il suo soprannome Boemondo. Una seconda testimonianza di tale devozione potrebbe essere il nome dato ad un'altra città da lui fondata in Sicilia, San Marco d'Alunzio, anche se gli storici sono del parere che l'attribuzione del nome fosse dovuta al favorevole ricordo della prima fondazione.
Tuttavia, pur in assenza di prove, io ritengo che dovesse esistere una denominazione territoriale San Marco e che essa sia scomparsa nel momento in cui il castrum normanno ne assunse il nome.
Se, per ipotesi, il Guiscardo avesse scelto la zona detta di Santa Venere, la città si sarebbe chiamata Santa Venere e tale voce sarebbe scomparsa dai toponimi esistenti.
Per poter affermare quanto sopra non basta che io spieghi come ciò possa essere accaduto, ma cercare le prove di una possibile esistenza di un luogo così chiamato.
Diciamo, innanzitutto, che il territorio era soggetto alla diocesi di Malvito, di rito bizantino, come attestano le Carte Latine sopra menzionate. In tale contesto religioso una originaria Passio greca, datata tra l'VIII e il X secolo, in cui si narrano le vicende e il martirio di quattro martiri a cui se ne aggiunsero altri quaranta, trova un adattamento alle esigenze locali. Senza ripercorrere tutti gli aspetti controversi della Passio greca e della tradizione locale, voglio soffermarmi soltanto su due punti che testimoniano come la prima sia realmente circolata nel nostro territorio. La presenza di una chiesetta intitolata a San Senatore, citata in una pergamena greca del 1088, e l'esistenza di una 'cappella' dell'Epifania sul luogo dove vari secoli dopo fu eretta la chiesa dedicata al patrono San Marco Evangelista.
Senatore ed Epifanio sono due nomi che ricorrono nella originale Passio greca. Mentre sappiamo chi fosse Senatore, credo che non tutti sappiano chi fosse Epifanio. Era un prete che, dopo il martirio, avvenuto sulla costa calabra in un luogo identificato dagli storici nel territorio di Lamezia, riconobbe i corpi di Senatore, Cassiodoro, Viatore e della loro madre Dominata, distinguendoli tra altri quaranta martiri. I primi furono da lui separati dagli altri e occultati, gli altri trasferiti a Taormina dal vescovo di quella città.
Ritengo di non sbagliare affermando che l'Epifania nel rito greco ortodosso sia da identificare con il battesimo di Gesù, per cui esisterebbe un legame, anche se solo nominale, tra la citata cappella e il personaggio della Passio. Infatti, i suddetti martiri avevano già ricevuto il battesimo da un vescovo di nome Eusebio nella città di Cesarea, dove erano naufragati.
La versione locale della Passio vuole che i martiri fossero del luogo e che fossero stati battezzati dall'evangelista Marco.
Il nome Marco, nella versione locale della Passio, assume la stessa importanza che aveva il vescovo Eusebio, anzi potremmo dire che è una sua diretta 'creatura', in quanto fu il primo a definirne in forma organica la sua figura nella Storia Ecclesiatica, chiamandolo, se non erro, per la prima volta Evangelista.
Eusebio non era una figura secondaria nel contesto religioso orientale. Era stato il consigliere dell'Imperatore Costantino nel concilio di Nicea.
L'avere sostituito quella prestigiosa figura con quella altrettanto prestigiosa di San Marco, per giunta entrambi nati in Palestina, non poteva non lasciare una traccia nel credo e nella pratica religiosa che ne seguì. Intendo dire che non poteva non esistere un riferimento di qualsiasi genere, civile o religioso, a colui che aveva dato origine, grazie ad Epifano, alla venerazione dei santi martiri.
Se esisteva una cappella dedicata all'Epifania essa doveva essere, dunque, strettamente legata alla figura di Marco.
Non voglio entrare nel merito della veridicità del martirio, trattandosi di un aspetto religioso, ma è senz'altro plausibile che nell'ambito della chiesa bizantina, rappresentata dal vescovo di Malvito, la leggenda dei martiri ebbe un ruolo importante, ben maggiore di una devozione attribuibile a priori ad un Normanno per un santo orientale.


S.Marco Argentano, 4 ottobre 2024

Paolo Chiaselotti

Sul contenuto della Passio vedi la pagina dell'antistoria Le peripezie dei Martiri ...

Per quante ricerche abbia fatto in rete non ho trovato una sola pagina riguardante devozione, culto, chiesa o legami di altro genere verso alcun santo di nome Marco con riferimento all'epoca normanna

Le riflessioni sull'argomento mi sono state suggerite della lettura di una interessante pagina sui 'campanilismi' pubblicata da padre Salvatore Vetere, che molti ricorderanno per essere stato padre superiore dei Minori Francescani presso il convento della Riforma. Chi fosse interessato all'argomento può trovarlo sul sito dei Frati Minori della Calabria sotto il titolo "Asinelli e Campanili" oppure scaricando la pagina direttamente da qui DOWNLOAD PDF .

Up
LA STORIA LE STORIE

RACCONTA LA TUA STORIA
info@lastorialestorie.it