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L'ANTISTORIA

FUMEL, IL MESSIA DEI SAMMARCHESI ...

La bella Mugnaia e Generale Carnevale Ivrea 2017


Il 31 gennaio del 1863 il Comune di San Marco Argentano diede la cittadinanza onoraria al colonnello Pietro Fumel, un personaggio molto discusso all'epoca per i metodi brutali usati nella distruzione del brigantaggio. La deliberazione con la quale fu conferita la cittadinanza è conservata nell'archivio storico del Comune col numero 85 nel registro degli atti consiliari dal 15 ottobre 1861 al 23 giugno 1863.
Il lettore può leggere la trascrizione integrale alla seguente pagina Web
https://www.sanmarcoargentano.it/ottocento/DEL8563.htm

Per una completa conoscenza delle misure adottate dal colonnello Fumel suggerisco di leggere nello stesso fascicolo anche la deliberazione n.50, contenente l'Editto contro il Brigantaggio,
https://www.sanmarcoargentano.it/ottocento/DEL8563.htm


In questa pagina cercherò di esaminare le motivazioni contenute nella deliberazione di conferimento della cittadinanza. Poiché essa è scritta con un linguaggio aulico, con citazioni e riferimenti alla mitologia, alla filosofia, alla religione, ho reso il testo originale in una forma comprensibile per tutti.

Comprendere bene le motivazioni significa stabilire se la scelta dei consiglieri dell'epoca1 fu scarsamente ponderata, se fu suggerita da motivi di opportunismo o se, invece, i consiglieri fossero pienamente consapevoli delle azioni discutibili del colonnello Fumel e le condividessero in tutto o in parte.
Il giudizio, in ogni caso sarebbe sempre negativo, ma dalla terza motivazione ne conseguirebbe per San Marco e i sammarchesi lo stesso disonore attribuito a Pietro Fumel.
L'analisi della deliberazione non ha lo scopo di esprimere un giudizio sulla condotta di Fumel, bensí sui consiglieri, tra i quali, a quanto risulta da una successiva deliberazione, ce ne furono almeno due che accreditarono (o millantarono, ma la sostanza non cambia) una loro diretta partecipazione alle azioni di repressione. Dobbiamo, allora, chiederci se i consiglieri, tutti di provata fedeltà al nuovo governo, o alcuni di essi, furono promotori delle misure repressive o solo esecutori delle azioni imposte dall'editto di Fumel.
Per rispondere a questa domanda dobbiamo andarci a leggere la deliberazione contenente l'Editto contro il Brigantaggio che contiene anche le osservazioni in merito dei consiglieri comunali.
La deliberazione è chiarissima, sia nella parte riguardante le severe e discutibili misure da adottare sul territorio e sia nella parte riguardante le preoccupazioni del consiglio sulla loro applicazione. Nel documento i consiglieri si dimostrano nettamente contrari a tutte le misure riguardanti interventi sulle proprietà, come il controllo e lo smantellamento di case coloniche, ma nulla dicono riguardo all'equiparazione tra briganti e cittadini che non contribuscono alla loro distruzione, nè sulla consegna di briganti (o supposti tali), vivi o morti, da parte di comuni cittadini e, soprattutto, sulla fucilazione immediata di chi avesse dato vitto o alloggio ai briganti. Su tali argomenti non c'è nessuna voce dissidente.

Vediamo ora il contenuto della deliberazione riguardante la cittadinanza. La premessa al dispositivo della deliberazione si basa su tre articolate considerazioni, suddivise in tre paragrafi.
  • Nella prima considerazione si afferma che Dio spedisce sulla Terra suoi messaggeri (Geni tutelari), preposti alla tutela della vita degli uomini, allo scopo di liberare le nazioni dalle sofferenze provocate da delinquenti incalliti che aspirano solo alla vendetta (richiamo improprio alle Eumenidi), capaci di uccidere i propri fratelli e di ricoprire di stragi e di dolore la Terra, abbrutendola incessantemente con le loro azioni malvage.

  • La seconda considerazione è abbastanza chiara: esalta le capacità investigative del colonnello Fumel, affermando che egli, con lo stupore dei suoi aiutanti, induce i delinquenti a confessione spontanea. Respinge le accuse di essere un giudice inflessibile, bensí di agire con piena consapevolezza morale, a tal punto da essere unanimemente considerato l'albero del bene e del male (albero della Vita).

  • La terza, infine, rifacendosi all'immagine del messaggero inviato da Dio, colloca il colonnello tra gli angeli sterminatori che onorano l'umanità, diventando esempi da imitare con orgoglio. Per tale motivo egli rappresenta un'occasione a cui legarsi con sentimenti di eterna riconoscenza e, pertanto, il consiglio lo considera figlio amatissimo di questa città.

Non mi pare che possano esservi dubbi sul fatto che i consiglieri fossero pienamente consapevoli dell'operato del colonnello Fumel e ne apprezzassero metodi e risultati. La consapevolezza e la condivisione sono espresse con parole di adulazione tali, da sfociare nell'idolatria, come quelle che lo definiscono Genio tutelare e Angelo sterminatore.
In conclusione possiamo dire che la cittadinanza a Fumel, per come fu formulata e concessa, rappresenta una brutta pagina della nostra storia.

Qualcuno, a questo punto si chiederà il perché di quell'insolita immagine di apertura. Si tratta del Carnevale di Ivrea, la città di nascita del colonnello Pietro Fummel, con la protagonista principale di quella nota manifestazione, chiamata la bella Mugnaia e rappresentata ogni anno da una cittadina eporediese. Ad essa si accompagnano nel corteo altre figure storiche, tra le quali un Generale.
Ebbene, a quanto si legge su alcuni siti riguardanti la storia della manifestazione, a vestire i panni del Generale ci furono lo stesso colonnello Fumel e la moglie nelle vesti della bella Mugnaia.
Non so, se sia vera la storia del colonnello che sfilò come Generale in quel corteo, o se la moglie interpretò la Bella Mugnaia, mentre è certo che tra i discendenti del colonnello che possono vantare il privilegio concesso da San Marco Argentano al loro antenato ci sono i fratelli Carlo e Franco De Benedetti o, capovolgendo il soggetto, il comune di San Marco Argentano può vantare di avere tra i discendenti di un proprio concittadino i fratelli Carlo e Franco De Benedetti (il figlio di Pietro Fumel, Shamil, era il padre di Pierina Fumel, la madre dei fratelli De Benedetti).


San Marco Argentano, 31 luglio 2024

Paolo Chiaselotti

1 Questi i nomi dei consiglieri comunali: Luigi Conti, Vincenzo Candela, Eugenio Romita, Gaetano Perri, Saverio Manfredi, Gaspare Valentoni, Raffaele Misuraca, Francesco Campolongo, Luigi Sacchini, Vincenzo Talarico, Carlo Selvaggi, Annibale Tarantino, Francesco Amodei, Antonio Mungo, Giacomo Campolongo, Vincenzo Cristofaro, Vincenzo Perrotta, Leone Catalani, tutti di indiscussa fedeltà al nuovo governo.

Note:
Anni fa alcuni cittadini, avendo letto che il colonnello era responsabile della fucilazione di cento contadini inermi a Fagnano Castello (la notizia, riportata unicamente da Giuseppe Rizzo e Antonio La Rocca nel libro "La banda di Antonio Franco", Il Coscile, 2002, non trova conferma nelle registrazioni dei morti , nè in memorie orali che per l'entità dell'eccidio si sarebbero tramandate nelle generazioni successive) chiesero che fosse revocata quella cittadinanza.
Non so se i nostri richiedenti la revoca avessero letto la deliberazione e se si fossero resi conto del consenso dell'amministrazione alle azioni sanguinarie del colonnello.
Non saremmo, comunque, gli unici a pentirci di averlo accolto come concittadino. Anche il comune di Bisignano, a quanto leggo su Internet, sarebbe deciso a revocare il titolo onorifico, concesso sei mesi prima di noi, ma con motivazione e toni che sono lontanissimi dalla nostra euforica partecipazione!
Ad ogni modo una revoca, sotto il profilo giuridico-amministrativo, deve soddisfare almeno una delle seguenti condizioni:
  1. sopravvenuti motivi di pubblico interesse
  2. mutamento della situazione di fatto
  3. nuova valutazione dell'interesse pubblico originario
Anche se, con qualche forzatura, l'obiettivo fosse raggiunto, resterebbe sempre il dato storico e una sua cancellazione renderebbe sospetta anche la richiesta di revoca, che verrebbe vista come un espediente per insabbiare una verità per noi sammarchesi davvero scomoda.

Tra le varie cittadinanze onorarie conferite dal Comune di San Marco Argentano vi sono quelle di Alessandro Dumas, del Duce Benito Mussolini e, in anni recenti, di una principessa Hohenstaufen discendente da Federico II della quale non ricordo il nome.

Vedi anche Il brigantaccio ...

Siti consultati: https://www.risvegliopopolare.it/pietro-fumel-leporediese-che-porto-il-terrore-nella-guerra-al-brigantaggio/, http://www.francodebenedetti.it/shamil/, https://lasentinella.gelocal.it/ivrea/, La-straordinaria-vita-di-Pietro-Fumel.pdf (Dalla Rivista il Canavesano anno 2011 - Bolognino Editore, Ivrea), https://www.sanmarcoargentano.it/, https://www.facebook.com/storicocarnevaleivrea, Wikipedia alla voce Pietro Fumel
L'immagine d'apertura, che ovviamente non ha nulla a che fare con l'argomento trattato, raffigura la Bella Mugnaia e il Generale nella edizione del Carnevale di Ivrea del 2017 ed è tratta da Wikipedia (foto di Baldo Simone)


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