![]() |
L'EREDITÀ DI COSIMO DAMIANO FONSECA ![]() Copertina degli Atti delle Giornate di studi normanno-svevi, Bari, 1991
Il 10 marzo 2025 è morto a Massafra, sua città natale, il prof. Cosimo Damiano Fonseca,
storico medievista e professore emerito. Non avrei mai pensato che il suo nome potesse comparire nella
rubrica dell'Antistoria, ma considerando che da molti anni fu affidato alla storia, credo che
parlare di lui sia doveroso anche per un antistorico.
Dirò che San Marco Argentano gli deve molto per il suo lascito culturale, visto che egli in almeno tre occasioni fu presente in altrettanti convegni, e può andare orgogliosa per i suoi meriti e per il suo impegno nella crescita culturale degli Italiani, dato che egli era cittadino onorario di San Marco. A San Marco Argentano nel 1992, su iniziativa del prof. Eduardo Bruno, sorse un Centro Studi che ricalcava nel nome e negli obiettivi quello sorto anni prima presso l'università di Bari col nome di "Centro di Studi Normanno-Svevi". Il nostro Centro Studi si proponeva di promuovere attività di studio e di ricerca, di conservare e pubblicare gli atti dei convegni, di consegnare premi, borse di studio e benemerenze per rilevanti contributi culturali sul periodo Normanno-Svevo. Il nome stesso "Centro Internazionale Studi sull'Arte e sull'Età Normanno-Sveva" era esplicativo dei suoi ambiziosi obiettivi. Il prof. Cosimo Damiano Fonseca, che era presidente del comitato scientifico di Bari, fu chiamato a svolgere analogo compito nel nostro esorbitante comitato scientifico, composto da ventidue docenti universitari di vari atenei italiani e di uno straniero. Quello di Bari era composto da otto membri effettivi e da cinque aggregati. Non so se il comitato scientifico del Centro sammarchese abbia mai preso in esame opere o ricerche riguardanti l'arte e l'età normanno-sveva a San Marco Argentano, ammesso che ce ne fossero, ma anche se esso non ebbe occasione di riunirsi, il contributo del prof. Fonseca e di altri membri si concretizzò in interventi congressuali tenuti in occasione dei vari convegni (una decina dal 1993 al 2009) svoltisi nella nostra città e in altre a noi storicamente collegate. In particolare il prof. Fonseca tenne relazioni in occasione del centenario della nascita di Federico II nel 1996, quindi nel 2000 sul tema "L'uomo in pellegrinaggio" (nel 2003 furono presentati i relativi atti), ancora nel 2001 tenne una conferenza sui "Beni culturali nel territorio sammarchese" e infine nel 2006 intervenne sul tema "Istituzioni ecclesiastiche e istituzioni monastiche della Diocesi di San Marco Argentano". Nel 2009 propose, in qualità di Presidente del Comitato Scientifico, un convegno sull'Abbazia della Matina e più in generale sulla presenza dei Cistercensi e dei Florensi nella Calabria medievale. Purtroppo, sull'onda di un'entusiastica rievocazione del nostro passato, attraverso la figura di Roberto il Guiscardo, non sono stati tenuti nella dovuta considerazione due punti importanti dello statuto fondativo del nostro Centro Studi, che viceversa hanno caratterizzato e fatto conoscere a livello internazionale quello istituito presso l'università di Bari. Tali punti sono: la promozione di attività di studio e di ricerca sul nostro territorio e la conservazione e la pubblicazione degli Atti dei vari convegni. Ciò che è prevalso è legato essenzialmente agli aspetti promozionali dell'immagine di San Marco in quanto città di origini normanne, quindi cortei, cartelloni pubblicitari, rievocazioni di fiere e giochi e, purtroppo, anche una superficiale attribuzione di monumenti al periodo del Guiscardo. Va detto, comunque, che le relazioni tenute nei convegni non hanno risentito di alcuna influenza da tali manifestazioni, essendosi svolti i convegni al di fuori di cortei, giostre e varie e su argomenti di tutt'altro genere. Sta di fatto, però, che il Centro sammarchese, nonostante le ambizioni 'internazionali' contenute nella sua intitolazione, ha perso l'occasione di affermarsi e di affermare la città di cui proponeva la crescita culturale attraverso ricerche e approfondimenti storici. Alle nostre carenze ha supplito in taluni casi il Centro di Bari. I volumi pubblicati da quel prestigioso polo universitario sono decine, tutti contenenti le varie giornate indette dal Centro, con gli atti integrali e le relazioni dei diversi studiosi. Tra i vari argomenti troviamo anche passaggi riguardanti San Marco, i suoi monumenti, la sua storia. Ritornando alla figura del prof. Fonseca, credo che al di fuori di un ascolto riverente delle sue dotte, lineari, comprensibilissime esposizioni e del ricordo di una figura modesta, quanto prestigiosa, sia rimasto ben poco a noi sammarchesi. Le occasioni per un confronto franco e produttivo con le nostre certezze storiche ci sono state, ma forse abbiamo temuto più di ogni altra cosa la verità. Siamo rimasti al palo, per dirla con una metafora ippica accostabile ai vari tornei normanni, mentre, volendolo, avremmo potuto aspirare, com'era nei voti, a diventare la città della cultura per le conoscenze approfondite sull'arte e sull'età normanno-sveva. San Marco Argentano, 14 marzo 2025 Paolo Chiaselotti |
![]()
LA STORIA LE STORIE
|
info@lastorialestorie.it
|