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BASTARDI GENDARMI ...
La pagina di oggi è un esempio di come le piccole storie paesane possano
imbattersi nella Storia più grande, quella che troviamo scritta su libri ed
enciclopedie. Il fatto che io mi diletti a frugare tra documenti d'archivio alla ricerca di
piccole curiosità locali mi fa dimenticare le grandi questioni che negli stessi
anni vivevano Stati e popolazioni intere attraverso conflitti, rivoluzioni, repressioni ecc.
ecc.
Ora, provate ad immaginare cosa io abbia provato nel leggere su un registro dello stato civile del Comune di Rogliano, nell'elenco delle persone decedute nel 1810, invece del nome e cognome di un individuo, la dicitura Bastardi Gendarmi! preceduta dal nome proprio di persona Giuseppe. Sto parlando di atti ufficiali con tanto di vidimazione del sindaco e del giudice del tribunale per come previsto da Codice Napoleone del 1809 e non di fogli sparsi inseriti o finiti per caso tra i documenti d'archivio. Poiché in corrispondenza del nome e delle due parole seguenti vi erano indicati il numero e la data del relativo atto di morte, sono andato immediatamente a vedere chi fosse questo Giuseppe e quale fosse il suo cognome. Ho trovato che si trattava di un soldato del 7° reggimento di gendarmeria, del quale si sapeva solo che era nato in Francia e che al momento della morte, di cui non sono spiegate le cause, era alloggiato presso un cittadino di Rogliano, nel quartiere Spani. Nell'atto il nome è Giuseppe e il cognome Bastardi, cosa alquanto strana considerando che, trattandosi di persona nata in Francia, quel cognome risulta a dir poco insolito. C'è da aggiungere, inoltre, che nell'elenco finale il Bastardi si accoppia alla perfezione con l'indicazione al plurale del corpo di appartenenza, Gendarmi, quasi che l'autore della trascrizione avesse approfittato della morte di un gendarme per tacciare d'infamia coloro che erano preposti all'ordine e alla repressione dei reati. E qui che la mia 'storiella' si incontra con una storia ben più grande e tragica, ovvero con quella che vede i nuovi regnanti francesi, che avevano preso il posto dei sovrani di casa Borbone, reprimere brutalmente con ogni forma di coercizione e violenza, incluse le esecuzioni sommarie, ribellioni, allontanamenti, rifiuti agli ordini impartiti dalle autorità e dai militari, messi in atto da persone singole o associate contro i rappresentanti del nuovo re Gioacchino Murat. Nello stesso anno in cui la morte di quell'agente di polizia servì, con molta probabilità a denunciare, attraverso un atto pubblico, la crudeltà di un regime, il generale Manhes, al quale era stato affidato il compito di riportare l'ordine in ogni luogo e a qualunque costo, aveva concluso in maniera 'encomiabile' il proprio lavoro tra incarcerazioni, giustizia sommaria, eliminazione fisica di sostenitori del vecchio regime. La morte di un gendarme rappresentò, dunque, il grido impotente di una comunità oppressa e un messaggio ai posteri dei sentimenti di essa verso un re, Gioacchino Murat, considerato il proprio nemico. Qui sotto la pagina integrale con la dichiarazione di morte del gendarme francese. Qualcuno potrebbe osservare che Batard o Le Batard è un cognome e che unitamente a Joseph potrebbe identificare i dati anagrafici reali di un soldato francese e Giuseppe Bastardi ne sarebbe la versione italiana. Il fatto, però, che sia stata usata la forma al plurale legittima il sospetto di ben altre intenzioni, senza contare che i francesi avevano altro a cui pensare rispetto alla registrazione della morte di un loro commilitone. A denunciarne la morte furono, infatti, un sacerdote del luogo e un parente di quest'ultimo. San Marco Argentano, 5 luglio 2024 Paolo Chiaselotti |
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