INDICE ANTISTORIE |
AHH, MALATERRA ....
Quando ci chiediamo perché non esiste alcuna documentazione sulla nostra torre,
siamo convinti che nessuno storico si preoccupasse di trattare argomenti di questo genere
e che le poche notizie riguardino al massimo la definizione di castrum o
castello. Ad esempio, se lo storico Goffredo Malaterra, invece di limitarsi a scrivere
meno di un rigo sulla venuta di Roberto il Guiscardo, si fosse soffermato di più
lasciandoci un minimo di testimonianza sulla costruzione della torre, a quest'ora non
staremmo qui ad 'accapigliarci' ognuno fermo nelle proprie convinzioni.
Io mi chiedo: perchè non lo fece, visto che proprio da San Marco iniziò l'ascesa del condottiero normanno? E perché, invece, dannazione, lo fece per il fratello Ruggero quando questi costruì una torre nel territorio di Messina? In quell'occasione il 'nostro' monaco non si limitò a scrivere quattro cosucce, lasciando ai posteri la possibilità di fantasticare o, peggio, di far credere ai turisti che forse poteva esserci un camminamento sotterraneo attraverso il quale si incontrava con una vergine sicula! No, il 'maledetto' monaco, spiegò dettagliatamente che cosa fece Ruggero, meglio di come avrebbe potuto farlo un ingegnere!! Gli dedicò un intero capitolo, il XXXII per l'esattezza, del libro III del "De rebus gestis Rogerii Calabriae et Siciliae Comitis et Roberti Guiscardi Ducis fratris eius". Già dal titolo fu chiarissimo TURRIS MESSANAE FUNDATUR, è costruita la torre di Messina! Voglio farvela sentire dalla sua voce tutta la storia (in traduzione simultanea), affinché possiate farvene una ragione: a noi sammarchesi il monaco normanno non ci ha considerati proprio!!!!
Roba da non credere! E noi che da un semplice castrum Sancti Marci, pronunciato a mezza bocca, ne abbiamo tirato fuori una torre con sale di rappresentanza e open-space, un camminamento sotterraneo, una cripta, il palazzo e le vie del Duca, e una fontana con tanto di statue normanne, leoni e condotta idrica! San Marco Argentano, 2 giugno 2023 Paolo Chiaselotti Nota: Testo latino (tratto da Rerum Italicarum Scriptores 2, V 1, ed. E. PONTIERI 1928) tradotto da Paolo Chiaselotti |
LA STORIA LE STORIE
|
info@lastorialestorie.it
|