Duecento anni fa, a San Marco Argentano, nel mese di gennaio, furono celebrati quattro matrimoni. E che c'è di tanto strano, direte voi, dato che la stagione non è tra le migliori per una cerimonia di questo genere. Nulla, considerando il fatto che negli anni antecedenti e successivi i matrimoni celebrati nel primo mese dell'anno erano pochissimi. C'è solo un aspetto che risulta alquanto insolito: tutti e quattro gli sposi erano vedovi. L'ho scoperto per caso, mentre andavo alla ricerca di fatti accaduti negli anni passati nel mese di gennaio, con lo scopo di scrivere una delle tante storie sulla rubrica 'Accadde Oggi'. Scoprire vicende delle quali ricorre un centenario, piuttosto che soltanto il giorno e il mese, rappresenta quel di più che le rende importanti, non fosse altro perché i secoli sono considerati da sempre i 'container' della storia. Mi sono trovato, così, davanti a quattro matrimoni celebrati nell'ultima decade di gennaio e di tutti ciò che ha attirato inizialmente la mia attenzione è stata l'età degli sposi, di oltre dieci anni maggiore di quella delle spose. Solo dopo aver dato un'occhiata al primo matrimonio celebrato il 22 gennaio, mi sono accorto che, anche nel secondo e nel terzo celebrati nella domenica 25 di quell'anno e nell'ultimo del 30 gennaio, a lato del nome dello sposo era riportata la dicitura 'vedovo di' seguita dal nome della moglie defunta. E la cosa ancora più sorprendente era che ben tre di loro erano vedovi 'freschi', nel senso che le rispettive mogli erano morte da appena uno o due mesi. Che mi prenda un colpo ho pensato imprudentemente, vuoi vedere che a San Marco c'era l'usanza per i vedovi di sposarsi il primo mese dell'anno? Il pensiero di trovarmi dinanzi ad una tradizione inesistente in altre aree geografiche mi aveva fatto immediatamente balenare l'idea che potesse esistere una disposizione ecclesiatica locale in tal senso, oppure che il matrimonio dei vedovi a gennaio potesse essere legato a qualche antica tradizione di inizio anno, che, come i più anziani ricordano, fino ad alcuni decenni fa era consacrato alla circoncisione di Nostro Signore. Non che avessi ben chiaro che cosa potesse collegare le due cose, il matrimonio e la circoncisione!, per giunta a San Marco, ma, immaginate se ad un vecchio insegnante di cose d'arte, quale fui, non venisse alla mente la figura di quel ieratico sacerdote dalla barba biforcuta, che ricordava il mondo ebraico con i suoi riti, nel dipinto di Raffaello 'Lo sposalizio della Vergine'. Per non dire, poi, come il quartiere della Giudeca sollecitasse anch'esso suggestioni tali da trasferire nei cristiani chissà quali ignote usanze ebraiche. Per nostra fortuna oggi abbiamo a disposizione Internet che in un baleno ci fornisce risposte ad ogni nostro dubbio e, in un caso simile, figuratevi se anch'io non mi fossi immediatamente buttato alla ricerca di possibili mesi dedicati agli sponsali dei vedovi nell'Ottocento! Scartata la possibilità di un legame con il raduno dei vedovi neri, protagonisti di un racconto di Isaac Asimov, ho puntato su un qualche legame con il dio romano Giano, da cui prende il nome il mese di gennaio. Il fatto che gli fosse dedicato il sacrificio di un ariete non mi diceva niente, tranne un volgare apparentamento con le debolezze umane e, del resto, anche a voler essere possibilisti, la rete telematica provvedeva a togliere ogni dubbio su quale fosse il mese dedicato a quegli infelici. Era novembre, per la precisione il giorno undici, quello di San Martino e del vino, in Abruzzo, però, festeggiato per l'accostamento della fronte dell'uomo tradito al capro. Insomma, ciò che la rete avrebbe dovuto chiarire mi proponeva argomenti che la ragione piuttosto che il pudore mi imponeva di trascurare. Non vi nascondo che nel tentativo ostinato di scoprire un qualsiasi nesso tra il primo mese dell'anno e la vedovanza maschile avevo addirittura collegato il tempo meteorologico, quello comunemente definito cattivo, allo stesso termine usato in Calabria e in Sicilia per indicare un vedovo. Tutte, le ho pensate tutte, giungendo alla fine alla banale e disarmante conclusione che un caso, solo e semplicemente un dannato caso, ha voluto che quattro vedovi fossero gli unici sposi in un mese di gennaio di duecento anni fa a San Marco Argentano e che fossi io, affabulatore di storie locali, a distanza di due secoli a scoprire questo singolare avvenimento. Tuttavia, per coloro che sono convinti che nulla sia dovuto al caso, ma che tutto dipenda da un disegno preordinato, non mi resta che trascrivere tutti i dati riguardanti i predetti matrimoni. Ciò facendo raggiungo un duplice scopo: quello di non apparire come colui che si diverte a raccontare frottole, essendo a corto di storie, e l'altro, apparentemente altruistico, di offrire ai fatalisti l'opportunità di scovare tra nomi, fatti e numeri il presagio di un felice anno nuovo, puntando sui percorsi misteriosi che affascinano la mente umana. Ecco qui di seguito la trascrizione dei quattro matrimoni avvenuti nel mese di gennaio dell'anno 1824.
Chi fosse curioso di conoscere le vicende dei suddetti vedovi e delle loro scelte matrimoniali può trovare una risposta sulle pagine delle rispettive genealogie familiari partendo dal seguente link: https://www.sanmarcoargentano.it/ottocento/cognomi/cognomi.htm S.Marco Argentano, 9 gennaio 2024 Paolo Chiaselotti Per non aggravare di ulteriori problemi cabalistici i sostenitori della predestinazione, volutamente non ho informato i lettori che i primi due sposi, nel giro di alcune settimane rimasero nuovamente vedovi. Nella foto in alto Sposi Novelli, un dipinto di Silvestro Lega del 1866 circa (Collezione Privata) tratto da https://www.meer.com/it/64134-i-macchiaioli. |
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