COME OGGI, IL SEI SETTEMBRE 1862, SAMMARCO ASSUNSE IL NOME DI SAMMARCO ARGENTANO Quella di oggi non è una comune ricorrenza, ma è il centocinquattottesimo anniversario della nascita di San Marco Argentano. Infatti proprio come oggi, il consiglio comunale decise di aggiungere al nome della città, fino ad allora denominata semplicemente San Marco o Sammarco, l'appellativo Argentano. Il motivo di questa aggiunta era dettato dalla necessità di distinguere i comuni aventi lo stesso nome, e poichè il toponimo San Marco era utilizzato da sette comuni, ognuno di essi, per volere del Regno d'Italia che da pochi anni aveva soppiantato il Regno delle due Sicilie, dovette provvedere a darsi un nome identificativo: San Marco scelse l'aggiunta di un nome che alla maggior parte dei cittadini del tempo non diceva assolutamente nulla. Infatti, come per tutti gli altri omonimi comuni, gli abitanti continuarono a chiamarsi semplicemente Sammarchesi, mentre l'aggettivo argentanese si è diffuso negli ultimi anni come aggettivo riguardante essenzialmente attività e prodotti locali. Ma da dove deriva e perché fu preso questo nome? A dircelo per la prima volta è un documento locale risalente al 1692. Si tratta della Relazione sulla città di San Marco redatta dal sindaco dell'epoca Don Ignazio Gonzaga nella quale si fa riferimento all'originario nome della città Argentanum prima della sua conversione al cristianesimo, così come citata dallo storico romano Tito Livio. Questi, infatti, nella storia di Roma dalla sua fondazione (Ab Urbe Condita, Libro XXX), spiega che le città bruzie Consentia, Aufugum, Bergae, Baesidiae, Ocriculum, Lymphaeum, Argentanum, Clampetia nello scontro in atto da tempo tra Romani e Cartaginesi abbandonano il console romano Gneo Servilio. Gli storici nel corso degli anni hanno cercato di identificare queste antiche dimore dei Brettii con le città che gravitavano nell'area dell'attuale cosentino e che nel corso dei vari eventi storici avevano cambiato nome e forse anche collocazione. Fu così che l'antica "Argentanum" citata da Tito Livio fu considerata la città che successivamente prese il nome di San Marco o, inizialmente, di Marcopoli, come riferito da Padre Alessandro di Meo nell'opera postuma Annali critico-diplomatici del Regno di Napoli. Fu, però, dagli inizi dell'Ottocento che il nome di Argentano fu oggetto di attenzione da parte degli studiosi locali, tant'è che esso fu attribuito come cognome ad una neonata abbandonata sotto un albero di castagno in località Troncone nella proprietà dei signori Fazzari il tre agosto del 1813. Forse non è un caso che al consueto cognome Proietto riservato ai nati da genitori ignoti, proprio nell'anno 1813 siano stati assegnati a tre infanti i cognomi Argentano, Sibari e Bruzio. Siamo nel periodo in cui il Regno di Napoli era governato dai francesi con re Gioacchino Murat e sappiamo pure che famiglie importanti del luogo, come ad esempio la famiglia Amodei, ebbero membri che parteggiarono per il nuovo governo. In queste famiglie soprattutto si manifestava un interesse particolare per un'origine più retrodatata rispetto a quella posta in essere con il cristianesimo. All'epoca delle attribuzioni dei predetti cognomi, Giovanni Selvaggi, che si occupò più di altri delle origini più antiche della città, era più che ventenne e al pari di lui altri giovani cercavano tra reperti e documenti risposte alle loro curiosità archeologiche e storiche. Altri sviluppavano nello stesso periodo affannose ricerche sui martiri locali, definiti argentanesi ma in contrapposizione alla città pagana di cui dovevano diventare rappresentanti eletti. Credo che all'origine dell'attribuzione del nome Argentano in aggiunta a quello di San Marco ci sia proprio questo percorso storico contrapposto e la prova sta nel fatto che l'aggiunta più naturale sarebbe stata quella di proseguire la storia dell'origine cristiana aggiungendo all'antico nome di San Marco l'appellativo Evangelista, visto che l'attuale paese in provincia di Caserta, che porta tale nome, si chiamava all'epoca Casale delle Masserie. San Marco, unitamente al nome del santo, il sei settembre 1862, assunse il nome della pagana Argentano, riscattata dal sangue dei martiri argentanesi. E la storia dovrebbe finire qui. C'è, però, qualcosa che stona con il suo nome e le origini in esso contenute: oggi la città non viene più presentata come la città del Santo Evangelista transitato nell'antica Argentanum, ma come la città del Guiscardo. Chi volesse leggere la deliberazione integrale dell'attribuzione del nome Argentano alla nostra città può trovarla alla pagina "aggiunta al nome Sammarco" del "L'Ottocento dietro l'angolo" San Marco Argentano 6 settembre 2020 Paolo Chiaselotti |
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