IL DISERTORE .
Il ventinove ottobre 1812 morì a San Marco un giovane soldato diciannovenne arruolato nel reggimento corso.
Era un disertore. Era nato a Sangiacomo di Puglia,
oggi San Giacomo degli Schiavoni in provicia di Campobasso, si chiamava Basile La Notte. Sappiamo ancora
che era sposato senza figli e che il padre si chiamava Nicola. Nulla di più.
Ignoriamo la causa della morte e il luogo dove fu catturrato dopo aver disertato. Il fatto che si trovasse a San Marco " nel quartiere dei soldati, destinato ad alloggio in contrada San Francesco" significa che nella nostra città vi era un acquartieramento militare di una certa importanza. Sappiamo che l'arrivo di truppe era iniziato nel 1810, quando il sindaco di allora, Carlo Amodei dovette accogliere migliaia e migliaia di soldati 'francesi' diretti in Sicilia, decisi a conquistare anche quella parte del Regno rimasta in mano a re Ferdinando di Borbone. La spesa, oltre al disagio derivante dai problemi logistici, che San Marco dovette sostenere per alloggiarli fu talmente alta che, finito il regno di Napoli di Gioacchino Murat, tutto l'importo fu accollato al sindaco Amodei, il quale tredici anni dopo, nel 1823, risultava ancora debitore di sessanta ducati oltre agli interessi. Dove si trovava l'alloggiamento militare? Quello destinato al comando poteva senz'altro essere nel convento dei frati minimi di San Francesco di Paola, ma anche se il numero dei soldati non era quello dell'esercito del 1810, tuttavia doveva essere abbastanza consistente. Nei registri dello stato civile compaiono altri casi di soldati o di disertori morti a San Marco, ma questo è l'unico in cui leggiamo che era morto nel quartiere San Francesco destinato all'alloggiamento. Come per tutti gli altri casi di soldati o disertori morti negli anni dal 1811 al 1815 a dichiararne la morte non furono militari, ma civili. Vediamo chi furono i dichiaranti della morte del soldato disertore. Uno si chiamava Domenico Caprino, era zappatore, aveva circa trentacinque anni, era sposato con Carolina Tavolaro (detta la "mammana") ed era figlio dei defunti Saverio e Chiara la Molinara. L'altro si chiamava Gaetano Chimenti, contadino, aveva 32 anni, era nativo di Roggiano ed era vedovo con un figlio di dieci anni. Dagli atti dello stato civile sappiamo che Domenico e Gaetano abitavano rispettivamente al quartiere Casaletto e Santo Marco, mentre nell'atto di morte del soldato figurano domiciliati nello stesso quartiere dov'era alloggiato il disertore: San Francesco. È difficile stabilire se l'indicazione di quest'ultimo domicilio fosse una semplificazione burocratica oppure se Domenico e Gaetano avessero un qualche rapporto lavorativo o fiduciario con il comando militare di stanza a San Marco. Ci sono anche altri due aspetti che l'atto non chiarisce. Il soldato giunse come disertore o disertò quando era di stanza o di passaggio per San Marco? Ma soprattutto nulla viene detto sulle cause della sua morte, che non possiamo escludere sia stata violenta. I registri dello stato civile, sia nella parte prestampata che nella parte da riempire, non riportano mai in nessun caso cause o circostanze della morte nel caso di soldati, ma solo l'attestazione della morte da parte dei dichiaranti e l'accertamento da parte dell'ufficiale dello stato civile. Tornando al nostro disertore la sua morte potrebbe essere stata un'esecuzione prevista dalle leggi in vigore, un'uccisione mentre tentava di fuggire, un'agguato o una morte conseguente a malattia, ferite ecc. Non lo sapremo mai, proprio per quella dichiarazione di morte ufficiale volutamente priva dell'indicazione di una causa. A rendere più misteriosa questa vicenda c'è la morte di uno dei due testimoni avvenuta dopo un mese: Domenico Caprino morì il ventitre novembre a soli trentaquattro anni di età, lasciando un figlio di pochi mesi, Francescantonio, e la moglie, Carolina Tavolaro, ventiseienne. L'anno successivo Carolina si sposerà con Gaetano Chimenti, l'altro testimone della morte del disertore. Carolina morirà trentenne nel 1815 e il figlio di lei, Francescantonio, arruolatosi nella regia marina come cannoniere, morirà nell'ospedale di Napoli nel 1846. San Marco Argentano, 29 ottobre 2023 Paolo Chiaselotti Vedi anche Caprino Chimenti In alto, immagine tratta da Gli eserciti del Regno di Napoli nel periodo murattiano - da Wikipedia |
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