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ERA IL 6 GIUGNO 1887 ...



Centotrent'anni fa, il 6 giugno 1887, nasceva a San Marco Argentano Rocco Antonio Giuseppe. Non sappiamo se sopravvisse alla madre morta poco dopo la sua nascita, in ogni caso questa data segna l'inizio della nostra storia su una famiglia che in qualche modo lasciò un segno della sua presenza nella nostra città.
La seconda metà dell'Ottocento fu caratterizzata da emigrazioni e dall'arrivo di nuove forme di forza lavoro, non più braccianti, ma guardiani, operai e addetti a servizi diversi.
Già da un decennio circa era entrata in funzione la ferrovia che collegava Sibari con Cosenza e tra i nuovi impieghi vi era quello di casellante, cioè personale addetto alla sorveglianza del transito dei treni in corrispondenza degli incroci con le strade pubbliche.
La costruzione della ferrovia aveva comportato non solo l'arrivo di operai con le rispettive famiglie da varie parti del Sud, ma anche numerose morti per incidenti sul lavoro e soprattutto per la malaria. La ditta appaltatrice, un'impresa di Milano, aveva fatto costruire un piccolo ospedale sulle colline del Vernicchio, e lo scalo era diventato il nuovo centro economico per piccoli rivenditori, artigiani e commercianti.
Il padre di Rocco Antonio Giuseppe era guardiano-casellante, si chiamava Giambattista ed era nato a Rotondella in provincia di Matera. Poco più che trentenne rimase vedovo e si risposò con una giovane della provincia di Chieti, Evangelina, la cui famiglia probabilmente era presente sul posto per i motivi di lavoro di cui abbiamo parlato.
Evangelina e Giambattista ebbero quattro figli, tutti nati a San Marco, e l'ultimo nato morì a soli sette anni.
Forse dopo la permanenza a San Marco, durata poco più di un decennio, la famiglia si trasferì ai confini tra la Calabria e la Basilicata; di loro non sappiamo più nulla.
A volte, però, le circostanze della vita riportano nei luoghi di origine persone che mai avrebbero immaginato di trovarsi un giorno negli stessi luoghi in cui era nato o vissuto un loro diretto ascendente.
Quando pubblicai le storie delle famiglie presenti a San Marco Argentano nell'Ottocento, con i loro alberi genealogici desunti dagli archivi dello stato civile, non avrei mai immaginato che quell'apparizione fugace potesse avere un seguito a distanza di oltre un secolo. E così accadde che una persona, un professionista di Cosenza, capitato qui per motivi di lavoro, decise di stabilirsi a San Marco Argentano e scelse di vivere su una delle dolci colline che circondano il paese in mezzo ad olivi e vigneti. Un giorno mi disse che quel casellante era il suo bisavolo materno e che, tranne i nomi delle persone più prossime, non sapeva nulla sugli ascendenti da me citati.
A questo punto vi chiederete chi è la famiglia di cui sto parlando e qual è il nome del professionista che ha deciso di scegliere come propria dimora San Marco. Potrei anche dirlo, ma mi piace lasciare al lettore che ha una qualche conoscenza della storia recente della nostra cittadina il piacere di scoprirlo da sé. Voglio solo aggiungere che il discendente di questa famiglia è un bravo medico a cui va il merito di aver creato e diretto il reparto di dialisi del nostro ospedale con amore e perseveranza.


San Marco Argentano 6 giugno 2017

Paolo Chiaselotti



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