ERA IL 30 MAGGIO 1877 ... A SAN MARCO ARGENTANO
Esattamente centoquarantanni fa, il 30 maggio 1877, in contrada Santososti, nasceva
un bambino a cui fu dato il nome Antonio. Il padre si chiamava Angelo Volpicella,
la madre Maria Rosaria Piemonte. La contrada in questione era chiamata con il nome
di un'antica famiglia nobile sanmarchese che in quella zona aveva delle proprietà,
ma in altri documenti e successivamente a quegli anni prese il nome di Bonavita,
con cui è tuttora conosciuta.
Perché vogliamo occuparci di questa nascita e della storia di questa famiglia?
Il cognome Volpicella, rappresentato oggi nel nostro comune solo da un'attiva insegnante
in pensione che ha a cuore storie e tradizioni locali, è invece diffuso oltre
oceano ove alcuni appartenenti a questo ceppo emigrarono e formarono le loro famiglie.
Se, però, andassimo a fare una ricerca sui membri di questo ceppo, sia tra
quelli vissuti nel nostro comune, sia quelli nati a Dipignano, sia di altri nati
a Carolei, e sia degli altri, emigrati e nati nelle "Americhe", troveremmo
che il loro cognome non è un diminutivo, bensì è Volpe.
Accadeva, purtroppo che per incomprensioni fonetiche o per italianizzazioni di cognomi
all'apparenza dialettali, gli ufficiali di stato civile decidessero con molto arbitrio
come interpretare un cognome.
Così accadde che il capostipite Saverio Volpe, nato nel 1818 a Carolei, si
trasformò alla sua morte avvenuta a San Marco nel 1880 in Volpicella, perché
in quegli anni prossimi alla sua morte i membri della famiglia erano stati registrati
con questo cognome. Ma proprio tutti?
No. Perché un tal Damiro, fratello del nostro Antonio, alla sua nascita avvenuta
nel 1883 fu registrato con cognome Volpe. Non escluderei che l'errore sia da attribuire
alla temporanea assenza del padre, in quel momento imbarcato su un bastimento diretto
in America, e al fatto che la nascita di un figlio maschio dichiarata dalla moglie
di un Volpicella abbia indotto il nostro ufficiale di stato civile a dare a ...
Cesare quel che è di Cesare, cioè a Damiro il cognome che gli spettava!
Chissà se alla base di altre disinvolte attribuzioni di cognomi vi fossero
le considerazioni da noi fatte. Sembrerebbe di no.
Infatti nel caso di un ramo collaterale a quello di Antonio, i cognomi, originati
da un Giovanni Volpicella nato a Bisignano, furono mutati in Volpe per tutti i nati,
tranne per l'ultimo, Salvatore, nato nel 1882, avo della citata insegnante, che
tornò Volpicella, consentendo a questa discendente di fregiarsi della forma
più aggraziata e femminea del cognome, che per i cugini d'oltreoceano, quasi
tutti maschi, si manterrà Volpe.
C'è un detto famoso che vede un Dio creatore intento ad accoppiare individui
con caratteri simili: nel caso in questione possiamo dire che se veramente le occupazioni
dell'Altissimo fossero state queste Egli avrebbe badato più ad unire famiglie
con vicissitudini simili. Caso o volontà imponderabile vollero che i Volpe
Volpicella si imparentassero con i De Tommaso Tommaso, che in fatto di errate attribuzioni
anagrafiche nulla avranno da invidiare ai rispettivi consorti.
La foto che abbiamo scelto per la nostra storia è di un tal Vincenzo De Tommaso
che di errori e di volpi se ne intendeva davvero: per nascita e per diletto.
San Marco Argentano 30 maggio 2017
Paolo Chiaselotti