ERA IL 1° LUGLIO 1878 ... La ricorrenza di oggi riguarda la morte di Luigi Conti. Chi era? Un farmacista cui toccò la sorte di occuparsi di fratelli e sorelle rimasti orfani: lo ricaviamo da una deliberazione del decurionato (questo era il nome del consiglio comunale durante il Regno delle due Sicilie) del 1833, nella quale viene respinta la sua domanda di esonero dall'incarico di cassiere. Essendo nato nel 1811 egli aveva all'epoca solo ventidue anni e da tre anni era rimasto orfano del padre, Emmanuele, dottore in legge, notaio e giudice di pace in epoca murattiana. La madre, Anna Teresa Coppa di Luzzi, era morta quando Luigi aveva sette anni, lasciando dieci figli. La predetta deliberazione rivela un tratto distintivo della persona, cioè il rifiuto di accettare un incarico al quale sia oggi che allora molti avrebbero ambito: amministrare denaro pubblico. E pur vero che esso va rendicontato, ma non ci sembra che la rendicontazione abbia mai rappresentato un ostacolo all'uso disinvolto o fraudolento di patrimoni della collettività. Insomma Luigi Conti, farmacista, o perché impedito dal troppo lavoro o perché consapevole più di altri delle umane debolezze che vogliono l'uomo ladro all'occasione, rifiutò l'incarico. Un suo zio, Michele Conti, era medico e, sempre dagli atti d'archivio, risulta che nel 1823 fu incaricato di svolgere le sue funzioni a beneficio della popolazione e soprattutto dei poveri. Sarà anche questo un tratto distintivo della famiglia: prestare le cure a chi ne avesse bisogno. Un fratello di Luigi, Baldassarre, divenuto medico sarà incaricato di svolgere la mansione di "conduttato" per il modesto "soprassoldo" di venti ducati annui. La popolazione, siamo nel 1857, era di oltre quattromila abitanti sparsi su tutto il territorio e il dottor Baldassarre Conti "ad ogni chiamata correva". L'ultimo fratello di Luigi si chiamava Raffaele ed era nato nel 1815. Il padre Emmanuele volle chiamarlo cosí in memoria del proprio fratello maggiore. Il nome Emmanuele sarà una costante nella famiglia Conti, che visse all'epoca dei fatti di cui parliamo nel palazzo di famiglia sulla strada della piazza, nel luogo detto avanti le Monache perchè di fronte il Monastero delle Clarisse, oggi Municipio. La presenza della famiglia è documentata nel luogo predetto fin dal 1754, anno di redazione del catasto onciario, dal quale risulta che il capostipite Francesco Conti "vive in casa palazziata di dodici stanze su tre piani". Sposato con Rosalia Petrone, alla morte di lei sposerà Vittoria Fera (probabile primogenita del capostipite Filippo) dando origine al ceppo predetto. San Marco Argentano 1 luglio 2017 Paolo Chiaselotti
|
LA STORIA LE STORIE
|
RACCONTA LA TUA STORIA
info@lastorialestorie.it
|