ERA IL 1° GIUGNO 1887 ...
Arrivare alla veneranda età di centotrent'anni non è cosa da passare
sotto silenzio, forse non esiste persona al mondo che abbia raggiunto una simile
soglia. Eppure, qui, a San Marco, borgo di antiche origini e tradizioni è
accaduto che ...
Andiamo con ordine. Innanzitutto chiariamo subito che l'inverosimile notizia fa
parte della rubrica "Accadde oggi" che quasi quotidianamente offriamo
ai nostri lettori per ricordare persone, famiglie ed eventi che riguardano San Marco
Argentano.
Diremo subito di quale famiglia ci occupiamo oggi: De Rosa, e per meglio chiarire
di quale ceppo stiamo parlando aggiungiamo anche il nome del protagonista della
nostra storia: Ruggiero.
Non sappiamo quali saranno le reazioni della persona che tutti noi conosciamo, un
distinto e serio professore della scuola media, nell'apprendere che gli abbiamo
attribuito un'età invidiabile ma davvero prematura! Ci scusiamo con lui ed estendiamo
le scuse alla sorella Ofelia, detta Lilli, anch'essa seria professionista, avvocata,
che abita nel nostro borgo. Perché anche la sorella? Beh, perché anche
lei c'entra con la nostra storia per il suo bellissimo nome shakesperiano.
I germani di cui stiamo parlando hanno il privilegio di rappresentare oggi in tutta
la veridicità storica ciò che li riguarda da circa un secolo e mezzo
a questa parte. Eh sì, Ruggiero De Rosa, nato a San Marco nel quartiere Santa Caterina
il primo giugno del 1877 si invaghirà di una bella Ofelia nostrana, dando
così origine alla famiglia che conosciamo.
A questo punto tutti avranno capito che stiamo parlando dei nonni dei citati professionisti,
che in tal modo continuano l'esistenza dei loro antenati.
Chi era Ruggiero De Rosa? Era figlio di un mugnaio, Raffaele, domiciliato dapprima a Capo delle Rose, poi
nel quartiere Santa Caterina e infine alla via San Francesco, oggi via Vittorio Emanuele.
Sapeva leggere e scrivere, cosa non comune a quei tempi, e sapeva far valere i suoi diritti: chiese ed
ottenne, infatti, di essere iscritto nell'elettorato attivo per censo e per istruzione, e ancora di
essere cancellato da un ruolo di imposta non dovuta.
La piccola borghesia di allora aveva faticato non poco per affermarsi in una paese nato e sviluppatosi
in virtù di diritti feudali e il mestiere di molinaro era uno di quelli che forse maggiormente
consentiva di ... lievitare socialmente. Non si poteva improvvisare, ma era frutto di trasmissione di
esperienze e di beni da padre in figlio. Nel nostro caso il padre di Raffaele era anch'egli molinaro,
in una zona che un tempo era a monte degli altri mulini lungo il fiume: Santopoli.
Anche i matrimoni sono indicativi di una continua ricerca di ascesa sociale attraverso unioni con altre
famiglie altrettanto intraprendenti e attive nel campo produttivo. Ciò consentiva di avere una
o più case, terreni e certamente una disponibilità economica di tutto riguardo.
Non è un caso che una delle prime automobili (alcuni dicono fosse la prima) che fecero la comparsa
nella nostra città appartenesse al signor Olindo De Rosa. Molti la ricordano ancora in bella mostra
di fronte la scuola elementare e molto simile (o la stessa?) della foto di questa pagina.
San Marco Argentano 1 giugno 2017
Paolo Chiaselotti