ERA L' 11 GIUGNO 1859
Le foto a lato, tratte da Internet, raffigurano gli ultimi regnanti delle Due
Sicilie, e cioè Francesco II di Borbone e la moglie Maria Sofia Amalia di
Baviera.
Vi chiederete cosa ha a che fare la data odierna con le Loro Altezze Reali |Deo
Gratias| (come si usava definirle a quei tempi).
Ebbene si tratta del giorno in cui il decurionato di San Marco, ovvero il consiglio
comunale in carica nell'anno 1859 (ancora non aveva l'appellativo di Argentano),
decise di acquistare le "
venerate immagini riprodotte in litografia per le cure
del direttore delle litografie delle reali Stamperie, sig. Francesco Wenzel in Napoli".
L'acquisto, come si deduce dal testo della deliberazione, riguardava due distinte
stampe e, come si legge nel prosieguo dell'impegno di spesa, gli amministratori
decisero di comprare due copie di ciascun ritratto, da collocare nella sede municipale
e nel comando del corpo di guardia.
Vi chiederete come io sappia queste cose: è semplice, basta andare in biblioteca,
chiedere il registro con le deliberazioni dell'anno 1859 (o dell'anno che vi interessa)
e scoprire questa e tante altre curiosità che riguardano il nostro passato.
Bene, arrivati a questo punto potrei chiudere l'argomento, avendo compiutamente
riferito quanto avvenne a San Marco Argentano esattamente centocinquantanove anni
fa. Oppure potrei continuare con una riflessione sull'utilità e anche sull'opportunità
di un tale acquisto, visto che il Regno delle due Sicilie stava vivendo un momento
davvero grave della sua storia: lo sbarco dei Mille e la loro avanzata in Sicilia
con la conquista di Palermo.
Il re, chiamato nella sua Napoli con il diminuitivo
Francischiello, per essere
un giovinetto da poco succeduto al padre, Ferdinando II di Borbone, aveva dovuto
assumere ruoli e condizioni sociali e politiche, nel peggiore dei momenti che un
giovane regnante, e per di più fresco sposo di una donna bellissima, la principessa
di Baviera, sorella della famosa Sissi, avrebbe potuto immaginare.
Basta fare una piccola ricerca in rete per vedere come nel volgere di pochissimi
mesi il destino di Francesco e della sua sposa, assieme a quello dell'intero Regno,
fosse segnato da funeste premonizioni, tanto da rendere la corona un peso insopportabile,
come lo stesso re ripeteva a chi lo incoraggiava a proseguire la sua azione di regnante.
È affascinante sapere che in tutta questa tragedia incombente la nostra città
auspicava lunga vita al re e alla regina, ponendo nella sala del consiglio e nel
corpo delle Guardie Reali i loro ritratti. In quanto a fedeltà alla corona,
all'inizio dello stesso anno San Marco aveva contribuito con cento ducati alla realizzazione
di un monumento al capostipite della dinastia dei Borbone di Napoli, Carlo III re
di Spagna, che durante il suo regno delle Due Sicilie aveva elevato a rango di città
il nostro borgo o ne aveva riconfermato il privilegio con un rescritto.
Mi rendo conto che con il pretesto delle due litografie e del loro acquisto mi sto
allargando in un excursus storico di ben più vasta portata, che potrebbe
addirittura indurmi a raccontarvi come quella bella e pudica donna ritratta nella
foto si fosse trasformata da eroina della resistenza a donna di dubbia moralità,
ma dovrei anche dirvi che le lotte politiche non si facevano solo a colpi di cannone
e di sciabole, ma anche, allora come oggi, con notizie false o se vi piace
fake news
e fotomontaggi, per cui una testa coronata finiva sul corpo di una prostituta, il
tutto grazie ai soliti servizi segreti al soldo di paesi nemici.
Chiudiamola qui. Perché, continuando, potremmo ricavarne un intero libro
di storia.
Un'ultima considerazione, però, mi sia consentita, sia con riguardo a ciò
che vi ho appena narrato e sia alla mia storia personale di docente di scuola media,
docente di educazione artistica per essere precisi, e di appassionato di storia
minore, quella, per intenderci, che ruota intorno ai luoghi e alle persone in cui
vivo.
C'è un ricco archivio storico comunale dal quale le nuove generazioni, sotto
la saggia guida dai loro insegnanti, possono intraprendere percorsi di conoscenze
con scoperte sempre nuove e originali, collegando il proprio passato e le personali
esperienze al contesto storico più ampio che sanno cercare agevolmente su
Internet.
A questi giovani rivolgo un invito: di non ripetere sempre e soltanto, a se stessi
e agli altri, nozioni mai verificate, ma di alimentare il patrimonio comune con
una intelligente e curiosa partecipazione.
La storia siamo noi, nessuno si senta escluso. Il bravissimo cantante Francesco
De Gregori ci ricorda che la via maestra parte sempre dal cortile di casa nostra,
e nessuno può presumere di conoscerla meglio degli altri.
San Marco Argentano, 11 giugno 2018
Paolo Chiaselotti