ERA L'11 NOVEMBRE 1857 ... Oggi un nostro concittadino, l'emerito maestro Eduardo Bruno, scultore e medaglista, produce opere commissionate da enti pubblici in occasione di ricorrenze particolari e a ricordo di persone o eventi degni di essere ricordati negli anni a venire. Nel museo civico "Mario Morelli" esiste una sala a lui dedicata nella quale sono esposte alcune sue opere, incluso un particolare del grande pannello bronzeo che fa da sfondo storico alla sala del consiglio della città di San Marco Argentano. In una teca sono conservate anche copie di alcune sue medaglie presenti in altri musei e collezioni private. L'augurio mio e credo anche il vostro è che il museo si arricchisca di altre sue opere e che mai a nessuno venga in mente di sottrarne qualcuna per un mero piacere personale. Se ognuno per appagare a costo zero una propria compulsione si mettesse in tasca un oggetto destinato alla pubblica fruizione oggi non avremmo memoria alcuna, tranne per quel breve tempo che dureranno le insulse pagine in rete come questa, e le offerte sul mercato d'asta on-line degli oggetti sottratti. Sto pensando che in questa data, l' 11 novembre di centosessantuno anni fa, il comune di San Marco Argentano acquistava una medaglia commemorativa eseguita da un altrettanto emerito medaglista dell'epoca, precisamente il professor Luigi Arnaud, nato a Napoli nel 1817. Il tema della medaglia era l'istituzione del servizio telegrafico nel Regno delle Due Sicilie, mediante una rete elettrica che attraversava il vasto e accidentato territorio, ivi compresi kilometri di cavi sottomarini per raggiungere le isole. Sul recto l'effige di re Ferdinando di Borbone e sul verso la dicitura "Al sire provvidentissimo perché la memoria del telegrafo elettrico il XXXI luglio MDCCCLII in Napoli inaugurato ai posteri l'elettricità istessa a in questo metallo tramandi". Gli amministratori dell'epoca per un "così interessante e bello oggetto" 1 impegnano e versano quindici ducati. Una bella somma considerando che essa equivaleva alla spesa con cui si mantenevano per un mese trenta orfanelli, ma bisogna ammettere che le soluzioni tecniche innovative, ivi compresa una forma di "firma certificata", adottate dal Regno delle Due Sicilie, meritavano una simile spesa. Non sappiamo che fine abbia fatto questa medaglia, che oggi possiamo trovare sulle aste on-line, mentre avremmo potuto averla in una sala del nostro museo. Forse fu disinvoltamente messa in tasca da uno dei tanti amministratori dell'epoca o fatta sparire da uno dei nuovi amministratori dell'Italia unificata con la scusa di cancellare ogni ricordo del trascorso regime borbonico. E così fotografie, quadri, libri, medaglie, busti e quant'altro il comune aveva acquistato è sparito nel corso degli anni, assieme a registri e documenti che oggi potevano restituire testimonianze uniche di un passato di cui non troveremo traccia da nessun'altra parte. Meno male che oggi questo non può più accadere perchè per nostra fortuna tutto ciò che è pubblico è scrupolosamente inventariato, con tanto di etichetta, numero, registro. Per cui tra cento anni, faccio un esempio, sapremo che fine hanno fatto la poltrona in finta pelle e la scrivania in truciolare del museo. San Marco Argentano, 11 novembre 2018 Paolo Chiaselotti (a) L'elettricità tramandata attraverso la stessa moneta si riferisce al processo di ricopertura in bronzo della medaglia attraverso il trattamento galvanico di deposizione elettrolitica. 1 Un estratto dalla deliberazione n.78 adottata dal decurionato l'11 novembre 1857 Medaglia ".. coniata dal professore Luigi Arnaud....da un lato la venerata efficia (sic) della Maestà del Re nostro Augusto Padrone /D(eo) G(ratia)/ e dall'altra una leggenda allusiva allo stabilimento del telegrafo elettrico nel Regno .... per l'acquisto di un così interessante e bello oggetto ... 15 ducati" |
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