ZAVATTO. Il cinque giugno del 1844 fu registrata la morte, avvenuta in contrada Cuponi di San Marco (ancora non si chiamava Argentano), di Antonio Zavatto, un bracciale di sessant'anni, marito di Brigida Santoro Ricca. Non vi è scritto dove fosse nato, ma considerato che due figlie e un figlio erano nati a Cetraro è probabile che anch'egli provenisse dallo stesso borgo costiero. Antonio è il capostipite dei Zavatto tuttora presenti a San Marco Argentano. La sua data di nascita dedotta dall'età dichiarata nell'atto di morte dovrebbe essere intorno al 1788. Di lui sappiamo che era figlio di Angelo Zavatto, ma ignoriamo il nome della madre. Oltre ai figli Candida, Vito e Maddalena, nati a Cetraro (o Cetrajo come veniva talvolta chiamato), Antonio e Brigida Ricca ebbero altri tre figli a San Marco: Pasquale, Pietro Maria e Carlo Maria, nati rispettivamente nel 1831, 1833 e 1836. Come spesso accadeva, l'arrivo di nuovi lavoratori agricoli avveniva per "chiamata" da parte di parenti o amici che si erano già stabiliti in loco. Nel caso della famiglia di Antonio e di Brigida fu con molta probabilità un altro Zavatto dal nome cetrarese per eccellenza, Benedetto, a "chiamarli" a San Marco intorno agli anni Trenta dell'Ottocento. Non sappiamo molto di lui tranne che era sposato con una certa Teresa Labra e che era figlio di Giuseppe e di Elena Tunnis. Il suo cognome era Zavattolo, che certamente fu all'origine delle errate attribuzioni del cognome ai primi figli di Antonio, corrette nel 1904. Non sappiamo se tra Benedetto e Antonio ci fosse una parentela, ma dagli atti d'archivio scopriamo che entrambi abitarono nel quartiere cosiddetto di Sir Andriaci, corrispondente all'attuale piazzetta Garibaldi e zone immediatamente adiacenti. Oltre a Benedetto risiedeva a San Marco nello stesso quartiere una certa Rosa Zavattola sposata con Pasquale Zincarelli, anch'essi di Cetraro, fatto che avvalora la nostra ipotesi di un'arrivo della famiglia di Antonio sollecitato da parenti già residenti. La storia della famiglia è abbastanza lineare da un punto di vista genealogico, in quanto sono documentate tutte le nascite, le morti e i matrimoni dei vari discendenti. Con esse abbiamo anche le località in cui abitarono, pur se all'epoca le residenze erano molto precarie perchè legate ai terreni che di volta in volta venivano assegnati per essere lavorati. Le case in muratura, o fabbriche come erano comunemente chiamate, erano ville rurali ad esclusivo uso padronale; braccianti, coloni e mezzadri abitavano in casupole di creta e paglia o di fruste. Vediamo di tracciare un rapido riepilogo della successione di Antonio e di Brigida Ricca. Nel volgere di cinque anni abiteranno in tre diversi luoghi: al centro nel predetto quartiere Andreace, poi a Santo Pietro e quindi a Cuponi. Tre figli, Pasquale, Pietro e Carlo, e tre diversi domicili. Le prime a sposarsi a San Marco furono le figlie Candida e Maddalena, rispettivamente con Marco Vetere nel 1836 e con Giuseppe Ventura nel 1848. Poi si sposò Vito con Maria Teresa Marinaro nel 1851, seguito dal fratello Pietro l'anno successivo con Maria Francesca Sirufo e da Carlo con Maria Rosaria De Rosa nel 1857. Sappiamo che Candida e il marito Marco Vetere abitarono prima in contrada Cuponi, dove morì il padre Antonio Zavatto, poi in contrada Ragapiedi. Vito abitò nel centro urbano al quartiere Capo di Rose dove morì nel 1857. Carlo, che si sposò tre volte, abitò con la prima moglie Rosaria De Rosa a Fichi Minutilli. Un atto consiliare del 1862, quando Carlo aveva ventisei anni ed era sposato con Filomena Cervo, lo esentava dal servizio di leva. La moglie morì al parto assieme al figlio Giuseppe nel 1866 probabilmente a Sant'Agata paese di origine della madre Isabella Chiapparone. Due mesi dopo Carlo si sposò con Carmela Porto andando ad abitare prima a Coppolilla e poi a Iotta, dove nacquero i loro nove figli, due dei quali morirono nello stesso anno in giovanissima età. L'annotazione a margine dell'atto di nascita di quattro di loro, Domenico, Rosina, Salvatore e Concetta, ci dice che si sposarono a San Marco rispettivamente con Presta, Arnone, Domanico e Antonucci. Il cognome, che deriva in origine da un mestiere, ha probabili origini padane, al pari di altri consimili o derivati quali Zavatta, Zavattari, Zavattieri, Zavattini e non ha equivalenti in cognomi o toponimi centro meridionali. Si veda anche genealogia famiglia Zavatto In alto un particolare in b/n tratto da www.cetraroinrete.it della processione in mare di San Benedetto a Cetraro San Marco Argentano, 5 giugno 2021 Paolo Chiaselotti |
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