"PUPILLO" DA COGNOME A SOPRANNOME L'occasione per parlare di un aspetto interessante delle genealogie sammarchesi è dato dalla nascita di Gennaro Guaglianone avvenuta il 20 ottobre del 1853. Vi chiederete perchè questa nascita possa suscitare il mio e, spero, il vostro interesse, oltre al cognome che ci riporta alla mente un nostro concittadino, emerito latinista, il professore Antonio Guaglianone. Oggi pochissimi sanno che la famiglia di appartenenza era contraddistinta da altre omonime con il soprannome di "Pupiddru", versione dialettale del vocabolo "pupillo", diminuitivo di pupo, cioè bambino. E ancor meno sono le persone, comprese quelle che appartenevano a questo ceppo famigliare, che possano dare una spiegazione a questo appellativo. Per quanto ne sappia, la spiegazione più accreditata era che qualche membro della famiglia aveva un aspetto molto giovanile! Non potrei escludere una simile origine se non fosse per un errore di attribuzione anagrafica incontrato casualmente in un atto di morte di una persona con tale cognome. Vengo subito al sodo perchè la storia è alquanto complicata. Innanzitutto devo precisare che la nascita di cui ricorre l'anniversario riguarda un ceppo familiare avente cognome Guaglianone, ma per quanto ne sappia senza alcun legame con i nostri Guaglianone. Chi nacque in questo giorno si chiamava Gennaro Guaglianone ed era figlio di Luigi Antonio e di Maria Gaetana Allegretti. Luigi Antonio era figlio, di seconde nozze, di un tal Gennaro e questo a sua volta di Bernardo Guaglianone. Bene, se tutto questo non spiega nulla, un piccolo spiraglio si apre leggendo l'atto di morte di quest'ultimo Gennaro, deceduto nel 1847 all'età di sessant'anni. L'atto è completo di ogni utile informazione: nome e cognome del defunto, dei genitori, della moglie. Il padre, già deceduto, si chiamava Bernardo, la madre, morta anch'essa, Teresa Ciullo. Vi chiederete, giustamente, quale spiraglio si possa essere aperto dalla conoscenza di questi nominativi. All'apparenza nessuno, ma per uno come me che si muove nel passato con la facilità di ... un vanghiere di scattati (si tratta di becchini!), il confronto tra un Gennaro defunto e uno (lo stesso) nel momento della gioia nuziale è azione obbligatoria. Da questo confronto risulta che la madre dello sposo si chiamava Angela Termine, e non Teresa Ciullo. Credo che anche voi, poco propensi a fare paragoni tra vivi e defunti, conveniate con me che l'attendibilità di un atto di matrimonio sia di gran lunga superiore a quella di un atto di morte; a maggior ragione se quest'ultimo riguarda una persona anziana, vedova, i cui genitori sono morti e sepolti da decenni. E allora? E allora, quel nome sbagliato della madre è lo spiraglio che ci condurrà alla scoperta dell'origine del soprannome pupillo. Procediamo con ordine. Che cosa avveniva frequentemente nella registrazione dei decessi di persone anziane? Avveniva che si ignoravano o si confondevano i nomi e al posto del nome della madre si scriveva quello di un'altra componente della famiglia, ad esempio della nonna! Non vi sembri strano, ma le cose stanno proprio così. Fatto sta che questo errore ci aiuta moltissimo. Perchè? Qui si apre un secondo e più complicato passaggio. Capita a volte che ci sia bisogno di ricorrere ad altre fonti archivistiche e nelle peregrinazioni documentali ci si può imbattere in uno Status Animarum. Che cos'è? È il censimento delle famiglie fatto dai parroci. Nel nostro caso esiste lo Status Animarum del 1804, scrupolosamente conservato nell'Archivio Diocesano. Proprio in questo prezioso fascicolo ho trovato la registrazione di una famiglia composta dal padre Francesco di Ciullo, dai figli Bernardo e Pasquale di sette e due anni e dalla madre Maria Teresa PUPILLO! come si può leggere nella foto a alto. Arrivati a questo punto i lettori più attenti obietteranno, giustamente, che la scoperta a cui sono giunto è il classico buco nell'acqua. Pur ammettendo l'errore dell'ufficiale di stato civile nel trascrivere il nome della madre di Gennaro Guaglianone, è evidente che non può trattarsi della stessa Maria Teresa: una Ciullo e l'altra Pupillo sposata di Ciullo. E ancora: come poteva essere madre di Bernardo Guaglianone se nel 1804 era madre di un Bernardo di Ciullo, ma soprattutto essendo quasi coetanea di Bernardo Guaglianone? Non posso che convenire sulle vostre legittime obiezioni alla mia ipotesi iniziale. E per essere onesto con me stesso e con voi, voglio ancora una volta rimarcare che il ceppo Guaglianone avente relazione con i Ciullo, e di conseguenza con la Pupillo, non ha nulla a che fare con il ceppo da noi conosciuto, cioè quello a cui apparteneva il compianto professore Antonio Guaglianone. Il quale mi avrebbe certamente ricordato l'etimo latino della parola pupillo e i suoi vari significati, ma soprattutto mi avrebbe richiamato a quei principi ai quali deve attenersi chi fa ricerca: la certezza delle fonti e la loro corretta lettura. In effetti non ho elementi che possano attestare un qualche legame tra Maria Teresa Pupillo, coniugata Ciullo, e il ceppo Guaglianone di cui ho trattato le origini, nè ho elementi che provino alcun rapporto di parentela tra i diversi ceppi Guaglianone che furono presenti a San Marco Argentano nell'Ottocento. L'unico elemento a cui mi sono affidato è quell'errore di trascrizione di cui vi ho parlato. Non mi resta che scusarmi per avervi fatto perdere del tempo inutilmente, ma spero di avervi lasciato un piccolo dubbio: perchè l'ufficiale di stato civile scrisse Teresa Ciullo invece di Angela Termine? E soprattutto perchè i Guaglianone erano chiamati con quell'appellativo che, guarda caso, era il cognome di una componente della famiglia Ciullo nel documento citato? Potrei portare vari esempi di persone che erano chiamate con un cognome diverso da quello posseduto. Ne faccio uno che che mi riguarda direttamente. La mia prima moglie Anna Bruno e il fratello Vincenzo Bruno erano chiamati spesso con il cognome materno Viggiano. In un'occasione sentii una persona spiegare ad un'altra che mia figlia apparteneva "a chiri 'i Viggianu", cioè alla famiglia della nonna materna, più nota dei Bruno e dei Chiaselotti di cui era diretta discendente! Credo che molti di voi potrebbero portarmi decine di esempi di cognomi che sostituirono nel parlare quotidiano quello di fatto posseduto, magari nella forma dialettale di antica appartenenza: chiru di ... seguito dal nome di tutt'altra famiglia. E allora azzardo questa ipotesi, interessante sotto l'aspetto genealogico: i due ceppi Guaglianone avevano una comune ascendenza, non saprei dire a quale antenato risalente. In questa comune origine ci fu un congiunto con cognome Pupillo che rimase per qualche tempo nella memoria generazionale (il ricordo sbiadito dell'ufficiale dello stato civile), finendo per diventare l'appellativo dell'ultimo ceppo superstite. Oggi i soprannomi sono ormai scomparsi, Fino ad alcuni anni addietro essi erano prevalentemente scherzosi o ingiuriosi, spesso attribuiti a singole persone, ma l'origine del soprannome era un'aggiunta al nome per meglio identificare le origini di un dato ceppo familiare o per distinguerlo da uno omonimo. Ritornando al nostro Pupillo è evidente che esso trae origine dalla voce italiana che indica chi è oggetto di protezione o di favore, ma se trasferiamo la parola nella cultura locale, la voce pupiddru assume il significato di piccolo, bambino. A quest'ultimo etimo si rifanno certamente sia il cognome Pupillo che il soprannome Pupiddru, ma se l'origine fosse ancora più remota allora potremmo pensare che esso, scritto nei registri parrocchiali di battesimo nella forma latina pupillus indicasse un bambino nato postumo, cioè orfano di padre. In una prossima roulette degli anniversari spero di raccontarvi la storia di qualche altro cognome ritenuto comunemente un soprannome. VEDI ALBERO GENEALOGICO FAMIGLIE GUAGLIANONE San Marco Argentano, 20 ottobre 2018 Paolo Chiaselotti |
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