CIANNI - DI CIANNI - DI SCIANNI Il cognome di cui racconteremo la storia, pur non essendo originario di San Marco Argentano, è diventato uno dei cognomi più diffusi del nostro territorio. Consultando l'archivio dello stato civile di Cosenza abbiamo trovato che il cognome Di Cianni, prima di espandersi nel nostro comune, era diffuso nell'area tirrenica, da dove iniziò a spostarsi nelle aree interne, principalmente a Sant'Agata d'Esaro e a San Marco. Il cognome è documentato per la prima volta a San Marco in un registro dello stato civile dell'anno 1810, con la registrazione della morte di un tal Matteo nato nella Comune di Bonifati e sposato con Maria Cajero. L'anno successivo sarà registrata la morte di una sua figlia di pochi anni. La famiglia abitava al Critè, un antico quartiere corrispondente all'attuale Capo delle Rose e zone limitrofe, ma al momento della morte del capo famiglia il luogo indicato nell'atto è la contrada Gravina. Egli non generò alcun ceppo tra quelli oggi presenti a San Marco, tre per la precisione, ma è importante per la nostra indagine sull'origine del cognome. Il suo nome, Matteo, può essere considerato un'eccezione nel panorama onomastico sammarchese: nell'intero corso del secolo diciannovesimo non ci fu nessun battesimo a San Marco con questo nome, che, come tutti sanno, è quello del noto apostolo evangelista. Altrettanto importante è il cognome della moglie, Cajero, che è una delle forme originarie del cognome Cairo. Perché troviamo così importanti questi due dati? Perché essi ci inducono a supporre un'appartenenza ad una comunità religiosa di stampo evangelico. Ma bastano questi due semplici indizi per attribuire ai sunnominati una tale origine? Il cognome della sposa compare tra quelli che un illustre studioso della cultura occitana, Osvaldo Coisson, colloca tra i nomi di famiglia delle Valli Valdesi. Basandoci su questi pochi indizi, vogliamo verificare se il prosieguo delle nostre ricerche conferma una nostra ipotesi anche sull'origine del cognome Di Cianni, che non abbiamo trovato nella pubblicazione del Coisson, o almeno non in una forma che possa agevolmente collegarsi al cognome in questione. L'anno successivo fu registrato il matrimonio di un altro Di Cianni, un agricoltore domiciliato alla Portavecchia, nato a Sangineto. Di entrambe le famiglie, però, non abbiamo trovato discendenze che abbiano originato alcuno degli attuali ceppi presenti a San Marco Argentano. Il primo che abbia iniziato una progenie giunta fino ai nostri giorni fu Giacomo Di Cianni di Cetraro, sposatosi a San Marco nel 1824 con Serafina Balsano. È opportuno soffermarci su questo antesignano dei Di Cianni sammarchesi. Era figlio di Giambattista e di Barbara di Iacovo ed era vedovo di Brigida Pasquale. Senza addentrarci troppo nei passaggi generazionali diremo che essi sono progenitori di Antonio, Pasquale, Marco e Angelo che agli inizi del Novecento daranno origine ad un ceppo Di Cianni distinto da altri due che tra poco esamineremo. Anche in questo caso abbiamo una conferma della fede evangelica del nucleo di provenienza delle persone citate. Forse vi sembrerà strano, se non addirittura impossibile, ma i nomi Giambattista e Giacomo ricorrono pochissime volte nel corso dell'Ottocento, come a dire che si tratta di nomi non nei canoni della tradizione cattolica. Per darvi esattamente il conto di quanti furono battezzati a San Marco con questi nomi vi diciamo che di Giacomo ce ne furono sei e dodici con nome Giovan Battista e Giambattista. Sembra incredibile, ma anche questi pochi nomi appartenevano quasi tutti a famiglie venute da altri comuni! Che dire poi del cognome Pasquale, la prima moglie di Giacomo Di Cianni: tutti sanno che era il cognome del predicatore Giovan Luigi Pasquale inviato tra gli ultramontani calabresi a diffondere il credo calvinista. Ma c'è di più: se è vero, come è vero, che il famoso detto " moglie e buoi dei paesi tuoi" era la sintesi di una prassi che prediligeva i matrimoni all'interno di comunità geograficamente circoscritte e socialmente solidali, nei matrimoni di questo ceppo Di Cianni troviamo cognomi come Grosso e Cianci anch'essi inclusi nell'elenco dei cognomi delle valli valdesi di Osvaldo Coisson. Passiamo all'altro ceppo, il maggiore, che si affacciò a San Marco un decennio circa più tardi. L'origine era di Cetraro, dove Felice e Petronilla Di Vattimo ebbero sul finire del Settecento e il primo decennio del secolo successivo almeno sette figli, cinque dei quali ebbero figli che si spostarono tra San Lauro, San Marco Argentano e Cervicati. Proprio in questo ceppo e nei suoi rami abbiamo il primo indizio di una possibile origine occitana di questo cognome che troviamo scritto, anche per membri di una stessa famiglia, in Di Cianni, Di Scianni, Cianni e finanche Cianci, come se l'ufficiale d'anagrafe avesse di volta in volta difficoltà a trascrivere un suono variabile tra C e SH. Una conferma a questa nostra ipotesi potrebbe venire da un soprannome con cui veniva chiamata una famiglia appartenente a questo ceppo: "sciabola", documentato per la prima volta in un documento riguardante Pasquale Di Cianni, alias sciabola, che a quanto ci consta trasmise il soprannome alla figlia Giulia e da questa alla generazione successiva. Ebbene riportiamo quanto scrive Osvaldo Casson a proposito di un cognome della Val Pellice: "Chiavoula (Chiaboula) cognome documentato a Torre Pellice nel XVI secolo"Proprio in seno a questo grande ceppo si svilupperanno cognomi diversi, alcuni che finiranno per concludersi con la morte dei loro portatori, altri come Di Scianni che si svilupperanno dapprima a Cervicati per poi passare nel nostro territorio. La persona ritratta nella foto che abbiamo riportato come esempio della discussa etimologia del cognome, appartiene, infatti, a questo secondo ceppo. Al quale appartengono quasi tutti i Di Cianni di San Marco, con esclusione del gruppo precedente, distinto dagli altri da soprannome, guarda caso, di etimo francofono, e di quello di cui parleremo, i cui capostipiti erano proprietari di greggi. Questo terzo gruppo di persone con cognome Di Cianni compare a San Marco nella seconda metà dell'Ottocento proveniente anch'esso da Cetraro. Il nome Gioacchino è ricorrente dal capostipite vissuto nel Settecento attraverso le successive generazioni, ma a San Marco si interromperà per tutto l'Ottocento per essere ripreso poi nel secolo appena trascorso. Anche in questa famiglia troviamo matrimoni con persone dai cognomi di origine ultramontana e chiaramente occitana, come Caraglio e Ricco/a. Chiudiamo questa lunga disamina dei cognomi Di Cianni, Di Scianni, Cianni osservando che le abitazioni delle famiglie furono registrate per la maggior parte in località tutte collinari e vicine tra loro: Santo Stefano, Ponticello, Pirizito, Santa Venera, Santopoli. Quasi un'enclave ... Maggiori informazioni sulla genealogia delle famiglie si trovano sul sito L'Ottocento dietro l'angolo. San Marco Argentano, 3 ottobre 2017 Acciardi (Achard), Aiello, Aita (Aguita), Amato, Arnone, Artusi, Barbieri, Belmonte (Bermond), Berardi, Bonetti, Borrelli, Cairo, Carrozzino (Garussin), Cianni - Di Cianni - Di Scianni (Jan? De Jan?), Ciraudo (Giraud), Condino, Crispino, D'Addino?, De Pasquale, Frassia, Garaglio (Caraglio comune piemontese nel Cuneese, Carai in occitano), Giordano, Giovene (Jouve, Jovo, Giovinetti a Guardia), Godino (Gaudin), Grosso, Guarnieri, Lanzillotta, Lanzino, Lombardo, Longo, Malerba (soprannome), Manieri, Maselli, Micieli, Morelli, Muglia, Parise, Perrone, Quintieri (Guantieri nel 1222 a Torre Pellice), Raimondi, Roberto - Loberto, Ruffino, Ricca, Verta (Bert) |
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